Taranto: Insegnante religione fa disinformazione su percorsi educazione a differenze

Cultura, musica e spettacolo
12.04.2021 14:31

Condividiamo la testimonianza di Nicola, attivista del Gruppo Giovani di Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e studente di un ITES ad indirizzo tecnico economico del capoluogo ionico. «Oggi, durante l’ora di insegnamento di religione cattolica, la professoressa ha descritto i metodi d’insegnamento “del gender” come una costrizione paragonabile al lavaggio del cervello dei bambini. È suo pensiero che ad alunni e alunne della scuola dell’infanzia verrebbe insegnata la masturbazione. Parla di scambi di vestiti e di bambole in mano ai bambini di sesso maschile. Per lei “i bambini non devono essere costretti dall’ideologia del gender a diventare quello che non sono dalla nascita”.Noi alunni e alunne siamo intervenutə cercando di illustrare la reale modalità di sensibilizzazione, informazione e formazione su educazione alle differenze, all’affettività, alla sessualità, e facendo cenno agli studi di genere (e non dell’ideologia gender), all’identità sessuale. Ciò nonostante, l’insegnante ha continuato a parlare di lavaggio del cervello e ha ribadito le proprie convinzioni. Chi ha un ruolo di insegnamento non può diffondere il falso, con la scusante dell’ignoranza in materia». Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto, Hermes Academy e Coordinamento Taranto Pride ringraziano lə studentə per la segnalazione, denunciano l’accaduto e confermano la piena disponibilità a costruire percorsi di formazione e autodeterminazione, insieme con realtà associative, istituzioni e volontariə. Un primo passo potrebbe essere un incontro con attivistə e formatori del nostro Gruppo Scuola e con le psicologhe del nostro sportello psicologico e legale.Condividere testimonianze e saperi, educare alle differenze e alle affettività, studiare la storia del movimento LGBTIQA+ e dei femminismi, analizzare il ddl Zan contro omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo significa munirsi di strumenti per riconoscere, contrastare e prevenire discriminazione e violenza. (Comunicato stampa)

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