Cultura: ‘Sentirsi diversi’, menzione d’onore per il grottagliese Ciro Cafforio

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
30.09.2020 18:33


Menzione d’Onore con Titolo di Eccellenza per il giovane Ciro Cafforio, conferitagli mediante la sua poesia “Sentirsi diversi” nell’ambito della terza edizione del Premio Letterario “Verba volant, scripta manent” ideato e curato dalla Casa Editrice CentoVerba. Un percorso artistico in continua crescita quello di Cafforio, quest’ultimo riconoscimento si aggiunge, infatti, ad altri premi ricevuti recentemente, quali il Premio Speciale della Giuria con Titolo di Eccellenza, con la poesia “L’ultima carezza”, in riguardo al Concorso Letterario “Pagine d’oro della Poesia Italiana” ideato dalla stessa Casa Editrice sopracitata ed il Premio Speciale della Giuria, con la poesia “Appeso ad un pensiero”, nell’ambito del Concorso Letterario “Le occasioni” curato dall’Associazione Culturale Mondo Fluttuante, tenutosi a Sanremo, in provincia di Imperia. Sua l’innata capacità di scrivere testi ben radicati nel presente, nella vita di tutti i giorni, componimenti nei quali convivono le sue due anime. Quella che dà vita a testi duri ed a tratti disillusi, e quella che tiene sempre un piede ben puntato in quel mondo immaginato più che immaginario, in cui credere che ci sia una realtà migliore, dove sogni e ambizioni trovano concretezza. “Ho scritto “Sentirsi diversi” – spiega l’autore – con l’esigenza di comunicare un proprio messaggio, una denuncia sociale, nella maniera più pulita ed onesta possibile. Spesso la diversità, in tutte le sue sfaccettature, viene intesa e percepita come una forma di inferiorità, un disagio che tende ad emarginare, una barriera che si oppone tra i simili e “gli altri”, in un contesto sociale sempre più ostile e diffidente al dialogo e all’ascolto reciproco. E’ una poesia – aggiunge – scritta dal punto di vista di chi subisce il peso di un destino avverso, di chi viene escluso ed è sofferente dinanzi ad una realtà incapace di comprenderlo. “Sentirsi diversi” è dedicata a tutte le persone che non hanno un futuro certo, ma che ripongono tutte le speranze in sé stessi, che ammettono di essere fragili e non hanno paura di sentirsi persi in questa condizione esistenziale. Sono felice che questo messaggio sia giunto alla giuria e che da essa sia stato apprezzato.” – conclude Cafforio.

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