Taranto: Parco Cimino, Confcommercio ‘Non c’è bisogno di altro cemento’

CRONACA
Iv.
09.11.2020 18:09


Bene ha fatto il sindaco Melucci a bloccare la delibera inerente il piano edilizio per Cimino e a rinviare qualsiasi progettualità dell’area 32 al Piano urbanistico generale. L’area compresa tra il Parco e l’ex centro commerciale Auchan, poco distante dal costruendo Ospedale San Cataldo, come è noto è interessata alla realizzazione di un megaprogetto commerciale proposto da grandi brand internazionali. Progetto che silenziosamente aveva ripreso a seguire il suo corso, malgrado la delibera del Consiglio comunale del 2014, dopo le pressioni in particolare di Confcommercio Taranto e di Legambiente, avesse dato mandato alla Direzione Urbanistica di non procedere alla redazione del Piano particolareggiato in località Cimino (sottozona n.3.32). La scorsa settimana il Sindaco di Taranto ha bloccato la ripresa dell’inter, decidendo di rinviare al redigendo PUG l’ipotesi di riordino della Sottozona 32 del vigente Piano regolare generale del Comune di Taranto. Decisione condivisibile sia sul piano della forma che della sostanza. Confcommercio Taranto, pur nel convincimento che il futuro Ospedale San Cataldo debba sorgere in un’area dotata di funzioni urbanistiche e di servizi, ribadisce la necessità che si faccia un distinguo tra infrastrutture, servizi di base e opere di urbanizzazione certamente necessari e interventi edificatori finalizzati ad ampliarne la offerta commerciale. La realizzazione di opere  destinate alla ricettività a supporto della struttura sanitaria,  non deve rappresentare la scusa per aprire la strada a,una nuova cementificazione dell’area. Le proposte progettuali vanno valutate attentamente e soprattutto contenendo il più possibile l’utilizzo del suolo. Taranto non ha bisogno di nuovi metri cubi di cemento, e tanto meno di dilatare gli spazi urbani verso le aree periferiche. Il progetto di rilancio socio-economico del capoluogo tarantino al contrario punta su la rigenerazione dell’esistente, sulla ricucitura del rapporto tra il centro storico antico e il mare, sulla valorizzazione del centro umbertino e la riqualificazione delle periferie già esistenti. Andare ad ampliare le maglie della città con una nuova offerta di servizi non strettamente funzionali al San Cataldo e di nuovi attrattori commerciali sarebbe in netta controtendenza con gli orientamenti del Piano Urbanistico Generale di cui finalmente, dopo decenni di attesa, la città potrà dotarsi. Siamo d’accordo con la proposta del Sindaco Melucci di aprire un confronto cittadino su questi importanti tematiche.  

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