Intervista - "La Culla di Giuda", il nuovo EP dei Diversi Stili

Cultura, musica e spettacolo
Francesco Caroli
16.09.2017 12:01

Da qualche anno, ormai, la scena Hip Hop italiana ha quasi cambiato volto. Il classico bum-ciak è stato soppiantato da basi elettroniche contenenti mille sfumature; i vestiti di due taglie in più e i cappellini a visiera dritta hanno fatto spazio a teste rasate di lato e “visiere a becco”, per citare una fortunata canzone di Sfera Ebbasta, uno dei fautori di questo cambiamento. Anche i testi e le tematiche, grossomodo, sono cambiati, a volte con un risvolto più “crudo” e cinico. Insomma, i puristi del rap si stanno strappando i capelli, e gli artisti che rimangono ancorati alle proprie origini si contano su una mano.

Ma ogni tanto la sorpresa più eclatante arriva da dietro casa.

In attività da quasi due anni, i Diversi Stili sono un collettivo musicale rap tarantino molto promettente; composti da Andrea “Dhope” Latorre e Kevin Hasho, il duetto ha recentemente fatto uscire un EP intitolato “La Culla di Giuda”, un lavoro composto da cinque tracce che sancisce l’entrata ufficiale dei Diversi Stili nel mondo della musica. A tal proposito, abbiamo deciso di intervistare il gruppo proprio in relazione a questo EP che, a nostro avviso, andrebbe ascoltato almeno una volta per farsi un’idea – sicuramente positiva – su quello che possiamo aspettarci da questi due ragazzi.

 

Ciao ragazzi. Martedì è uscito il vostro primo lavoro ufficiale: parlatemi un po’ del background di questo EP.

Andy: “Ciao e grazie dell’opportunità. Ti dirò, prima di questo avevamo progettato un disco completo di quattordici tracce che si chiamava Flowlocausto. È un lavoro che molte persone hanno sentito, ma che non è mai uscito. Essendo ragazzini lo portammo troppo per le lunghe, al punto che quando dovemmo farlo uscire era diventato un lavoro troppo datato per il livello a cui, inevitabilmente, eravamo arrivati. Così lo cestinammo.”

Kevin: “Essendo rimasti con l’amaro in gola per l’aver mandato all’aria un progetto di quattordici tracce decidemmo di metterci subito all’opera su quello che oggi è La Culla di Giuda, il nostro primo lavoro ufficiale scaricabile in free download. Il disco è prodotto da Emidio Albano degli LSM, per noi uno dei migliori produttori di Taranto, e contiene anche un beat di Pepito Rella. Un ottimo punto di partenza per quanto ci riguarda.”

 

Bene ragazzi, ora posso dirlo. Dopo aver ascoltato il vostro EP sono rimasto stupefatto: non mi aspettavo un lavoro fortemente rap da delle nuove leve, soprattutto nella title track. È qualcosa di totalmente discostante rispetto alle tendenze trap del momento. Potete confermare?

Andy: “Era esattamente l’idea che volevamo dare. A me la trap fa impazzire, è speciale, un genere musicale che viene dal futuro. Ma molti tendono a confondere chi fa trap per moda e chi fa trap seriamente. Io faccio trap perché ne sono innamorato, ma non scordo le mie origini ed il mio background: ho iniziato facendo freestyle in piazza e registrando negli scantinati. A noi questo non lo toglie nessuno, l’Hip Hop ci resterà dentro, e questo è il nostro tributo alle nostre origini. Magari i prossimi lavori saranno diversi, ma volevamo iniziare così.”

 

Avete accennato alla produzione di Emidio Albano a.k.a. “Sicksubpark” degli LSM, ed una collaborazione con Pepito Rella. Un’ultima parentesi su questo lavoro: come vi siete trovati insieme?

Andy: “Inizialmente l’EP contava otto tracce, ma abbiamo deciso di snellirlo arrivando a cinque: quattro prodotte da Emidio, un carissimo amico e, come detto in precedenza, uno dei migliori della scena locale. La prima traccia, che poi è quella che dà il nome all’album, è invece di Pepito Rella. Prima di tutto viene l’amicizia, dopo l’essere colleghi, e questo è stato fondamentale nello sviluppo del lavoro.”

 

Avete in mente di portare in giro l’EP per farlo ascoltare o resterà un lavoro esclusivamente digitale?

Kevin: “Purtroppo gli eventi personali ci hanno portato a prendere un anno sabatico senza volerlo. Per date e concerti non abbiamo nulla, né ci interessa troppo; ora siamo concentrati sul lavorare in studio e fare roba un po’ più seria. Poi non abbiamo granché voglia di portare in giro roba a Taranto, non mi sento di suonare davanti ad un pubblico che non apprezza, anche perché le possibilità sono pochissime già per chi fa generi facilmente suonabili in giro. Per noi c’è pochissimo spazio.”

 

Bene ragazzi, grazie per essere stati con noi ed un grossissimo in bocca al lupo per i progetti futuri.

Andy e Kevin: “grazie a te, crepi!”

 

Per quanti volessero ascoltare "La Culla di Giuda", l'EP è disponibilie in free download qui.

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