Coronavirus: Accordo Lega Pro-Aic, stop di tutte le attività fino al 3 aprile

Serie C
17.03.2020 17:31


Obiettivo portare a termine il campionato nella speranza che l’emergenza sanitaria rientri presto, ma allo stesso tempo mettere in primo piano la salute degli atleti e di tutti gli addetti ai lavori fermando qualsiasi attività fino al prossimo 3 aprile. È questo l’accordo raggiunto tra la Lega Pro e l’AIC (Assocalciatori) al termine della riunione che si è tenuta nella mattinata di martedì 17 marzo. "Questa mattina si è tenuta in call conference la prima riunione del tavolo permanente sull’emergenza COVID-19 tra Lega Pro e AIC, alla quale hanno partecipato i Presidenti Ghirelli e Tommasi, il Vice Presidente AIC, Calcagno, il segretario generale Lega Pro, Paolucci ed il DG di AIC Grazioli. La riunione si è aperta con il comune impegno teso a portare a termine il Campionato Serie C auspicando che le condizioni sanitarie lo consentano, pur nella consapevolezza di trovarsi di fronte ad uno scenario da monitorare con attenzione giorno dopo giorno in attesa delle indicazioni e dei provvedimenti delle Autorità”, si legge nella nota diramata dalla Lega Pro attraverso il proprio sito ufficiale.

Accordo tra Lega Pro e AIC Aspetto principale dell’accordo lo stop di tutte le attività fino al 3 aprile 2020. “Preso atto delle disposizioni e raccomandazioni – si legge nella nota – delle Autorità e della Federazione Medico Sportiva Italiana, che individuano nei giorni a venire il periodo del possibile “picco massimo” dei contagi da Coronavirus Covid-19, Lega Pro ed AIC hanno ritenuto doveroso e prudente per la tutela della salute di tutti gli addetti ai lavori dei club, posticipare alla data del 3 aprile p.v. il termine fino al quale dovrà essere osservata la sosta delle attività, rimanendo invariate le prescrizioni che i tesserati dovranno osservare ed in particolare:

a) evitare gli spostamenti in entrata e in uscita dal luogo di dimora o domicilio nel comune dove ha sede l’attività lavorativa ovvero dal differente luogo dove gli stessi effettivamente abitano, salvo le ipotesi legate a situazioni di necessità o motivi di salute;

b) rimanere nella propria abitazione, in caso di febbre superiore a 37,5 gradi, limitando al massimo i contatti sociali, nonché di contattare il proprio medico curante;

c) non uscire dalla propria abitazione per chi è sottoposto alla quarantena o è risultato positivo al virus".

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