Fabio Paolillo
Fabio Paolillo

Dopo la rinuncia del gruppo Ferretti al progetto di riconversione dell’ex Yard Belleli, anche Renexia ha scelto di non realizzare a Taranto il proprio investimento per la produzione di turbine eoliche off shore. Due progetti di rilevanza strategica per la città, che avrebbero comportato centinaia di milioni di euro di investimenti e migliaia di posti di lavoro, sono sfumati in pochi mesi.

“È l’ennesima occasione sprecata e questa volta non ci sono scuse, nonostante il solito teatrino di rimpallo di responsabilità da parte della politica - dichiara Fabio Paolillo, segretario generale di Confartigianato Taranto -. In un contesto del genere diventa difficile costruire quella sinergia istituzionale che resta l’unica vera carta per fronteggiare la crisi di sistema della città. Senza dubbio un segnale gravissimo, che mette a nudo le difficoltà ed incapacità del territorio nell’attrarre e trattenere investimenti industriali innovativi”.

Secondo Paolillo, la vicenda dimostra la necessità di una classe dirigente politica, sindacale e datoriale capace di esprimere competenza e autorevolezza, rompendo con un modello produttivo ormai superato. Le defezioni di Ferretti e Renexia, sottolinea Confartigianato, non sono episodi isolati ma conseguenza di criticità strutturali che scoraggiano gli investitori: “Una burocrazia lenta e incerta, mancanza di chiarezza sulle concessioni portuali e industriali, ritardi nelle bonifiche ambientali, incentivi ridotti e, ancora una volta, l’assenza di una strategia unitaria e credibile di sviluppo”.

“A pagare il prezzo più alto sono le opportunità occupazionali qualificate perse, il mancato avvio di filiere locali di subfornitura e un ulteriore ritardo nella diversificazione industriale, con un danno d’immagine che rischia di allontanare altri investitori - prosegue Paolillo -. Il colmo è che in questa città non vi sia nemmeno un tavolo di confronto stabile con Regione, Comuni, Governo, Autorità portuale, sindacati e associazioni di categoria, per monitorare pubblicamente e in modo trasparente gli investimenti strategici, gli incentivi, le concessioni e le procedure autorizzative”.

Per Paolillo, Taranto ha bisogno di una visione industriale chiara, strumenti rapidi e certezze. “Non è più possibile perdere occasioni di sviluppo a causa della confusione, della superficialità, dei ritardi e delle incertezze. Taranto deve diventare un polo attrattivo per l’economia verde, l’innovazione e la cantieristica di qualità. Solo così le imprese locali potranno agganciarsi a filiere di valore e i giovani trovare qui il loro futuro. Care istituzioni, il tempo delle promesse è finito. O si cambia rotta subito o Taranto continuerà a essere un territorio che perde occasioni e giovani, trasformandosi da città candidata alla diversificazione industriale a simbolo nazionale degli investimenti perduti”.

Paolillo conclude annunciando che non resterà in silenzio davanti a quello che definisce un nuovo scippo di sviluppo: “Pretendiamo risposte concrete ed immediate: Taranto non può più aspettare”.