Riprende a Massafra il percorso letterario avviatoa maggio scorso con la rassegna di incontri con l’autore organizzata dalla libreria IMAN di Salvatore Fuggiano.

Dopo la pausa estiva, il salotto culturale è pronto ad accogliere nuovi incontri. Si parte sabato 13 settembre alle 18:30, ospite della libreria sarà la pluripremiata autrice Carla Maria Russo che presenterà la sua ultima fatica letteraria: il romanzo storico “Il velo di Lucrezia”, un'opera che si ispira a un dipinto di Fra’Filippo Lippi. La narrazione si concentra su Lucrezia, la protagonista del dipinto.

Il volume edito Neri Pozza sarà presentato alla presenza dell’autrice con la quale dialogherà Maria Consiglia Mosca.

LA TRAMA

Il romanzo storico scritto da Carla Maria Russo consente al lettore un tuffo nel passato assaporando il fascino del XV secolo: siamo aFirenze nel 1464. La tela è avvolta in un panno candido fermato da una cordicella, la mano che la regge è malferma per l’emozione. Il momento che Filippo Lippi ha atteso e temuto è ormai giunto: il suo protettore Cosimo de’ Medici sta per vedere l’unica opera davvero perfetta che sia riuscito a creare nel corso della sua lunga carriera, l’unica da cui non vorrebbe mai separarsi. Custodite in quel quadro non ci sono solo la dedizione, le mani dure di fatica, l’incessante lotta contro l’imperfezione. C’è l’amore per Lucrezia, un amore scandaloso per tutti, per lui purissimo. C’è il patto fra loro, il dono reciproco: la bellezza in cambio della libertà. Orfano nato “diladdarno”, Filippo è cresciuto libero di sperimentare la vita e il talento. Sventato, donnaiolo esuberante, sciaguratamente poverissimo, per sfuggire alla miseria ha preso i voti incontrando proprio in monastero il suo destino: un abate illuminato che lo ha mandato a bottega da un noto pittore. Figlia di un tintore, Lucrezia è una ragazza del popolo che dietro al volto di madonna nasconde un cuore appassionato, un desiderio ribelle di esistere, di essere vista, di accendere la quiete intorno a sé, un’ambizione divorante che le mura del convento in cui vive non riescono a contenere. L’amore tra la giovane e l’affermato artista, proibito in Cielo e in Terra, folgora le esistenze di entrambi e si eterna in un’opera che ancora oggi desta meraviglia. Con Il velo di Lucrezia, Carla Maria Russo dà ancora una volta voce a una palpitante vicenda privata di ossessione che si fa universale, ci interroga sui modi in cui si nasce alla vita, sulla forza distruttiva delle passioni, sul potere diabolico eppure salvifico della bellezza.

Non saprebbe dire quanto a lungo si attarda nella contemplazione di quel volto. Non saprebbe dirlo perché è già completamente stregato da quello che vede e risucchiato nel processo della creazione. La perfetta bellezza. Eccola, davanti ai suoi occhi. L’ha rincorsa invano per anni e l’ha trovata all’improvviso, quando ormai aveva perso la speranza. Nel luogo in cui mai e poi mai avrebbe immaginato di incontrarla. 

L’AUTRICE

Carla Maria Russo vive e lavora a Milano. Laureata in lettere moderne all’Università degli Studi di Milano, ha insegnato italiano e latino nel triennio del Liceo classico, fino a quando ha deciso di passare dall’insegnamento alla ricerca storica, una delle sue grandi passioni, e poi alla scrittura. Ha pubblicato fino a oggi tredici romanzi. Ha vinto il Premio Cuneo Primo Romanzo e il Premio Feudo di Maida con La sposa normanna, ripubblicata da Neri Pozza nella Biblioteca, il Premio Fenice Europa con Lola nascerà a diciott’anni, il Premio Pavoncella e Viadana, con L’acquaiola, presentato anche al Premio Strega, e il Premio Amalago con I Venturieri. 

Un avvio scoppiettante promette al pubblico una serata di grande spessore culturale nonché una stagione letteraria di pregio.