Federacma: “Fermare la strage silenziosa nei campi italiani”
“Ogni anno oltre cento agricoltori muoiono schiacciati dal trattore”

“Ogni anno oltre cento agricoltori muoiono schiacciati dal trattore”. È l’allarme lanciato da Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, in occasione degli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, organizzati in Parlamento dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro.
La Federazione richiama l’attenzione su una delle emergenze più gravi del settore primario: la mancata attuazione della revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, prevista da un decreto interministeriale del 2015 ma mai entrata in vigore. “È una strage silenziosa che si consuma da decenni e che potrebbe essere drasticamente ridotta attuando una norma già scritta, coerente con il Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro”, dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma.
Secondo le stime di Federacma, in Italia circolano oltre due milioni di mezzi agricoli, di cui il 70% ha più di 25 anni. Circa un milione di trattori risultano privi di cinture di sicurezza o rollbar, dispositivi fondamentali per prevenire la morte per schiacciamento in caso di ribaltamento.
La gran parte delle morti sul lavoro in agricoltura è legata proprio a trattori obsoleti mai sottoposti a controlli tecnici. Solo nell’ultimo mese, secondo un monitoraggio Federacma basato su fonti di stampa, dieci agricoltori hanno perso la vita per incidenti di questo tipo. I costi sociali, oltre al dramma umano, sfiorano il miliardo di euro l’anno tra risarcimenti, pensioni e spese sanitarie.
“In nessun altro settore si lavorerebbe con macchinari non verificati da decenni - aggiunge Borio -, ma in agricoltura si è consentito che la revisione rimanesse bloccata per mancanza di volontà politica. È un provvedimento che salverebbe vite, come dimostrano Francia, Germania e Austria, dove la mortalità si è ridotta fino al 90%”.
Federacma sollecita quindi il Governo a emanare il decreto attuativo, coinvolgendo MIT, MASAF e INAIL, e ad accompagnare la misura con strumenti di sostegno economico, come bandi ISMEA e INAIL per l’adeguamento dei mezzi agricoli più datati.
“Non servono nuove leggi - conclude Borio -, ma applicare quelle già esistenti. La revisione dei trattori non è una formalità burocratica, ma un dovere morale verso chi lavora la terra e una forma di rispetto per tutti gli utenti della strada”.
Federacma ribadisce la piena disponibilità a collaborare con istituzioni, sindacati e mondo agricolo per rendere finalmente operativa la revisione dei mezzi agricoli e porre fine alla strage silenziosa nei campi italiani.