Taranto: Saldi invernali in calo, Federmoda Taranto ‘Rivediamo la legge’

CRONACA
Iv.
17.01.2020 16:40


"La normativa sui saldi va rivista”. La relazione è evidente, i saldi invernali non stanno andando come sperato: dopo i primi tre giorni di affluenza si è registrato un progressivo calo di interesse da parte dei consumatori. Una delle ragioni va ricercata - commenta il presidente provinciale di Federmoda, Mario Raffo -, nella eccessiva vicinanza alle festività natalizie. Il bilancio dunque alla seconda settimana di avvio dei saldi invernali non è soddisfacente, conferma il presidente Raffo dopo un monitoraggio a campione tra varie tipologie di attività del settore moda, abbigliamento sportivo e calzature a Taranto e in provincia. Dopo una partenza incoraggiante nel primo week end si è registrato una frenata che ha riportato le vendite ai flussi prenatalizi, nonostante i prezzi siano stati ulteriormente ribassati. Si registra un calo rispetto ai saldi invernali dello scorso anno tra il 15 ed il 20%. Il movimento c’è, ma spesso si traduce in un passeggio tra le strade dei negozi, o nell’acquisto di piccole cose; è innegabile che per tante famiglie tarantine le difficoltà economiche rendano difficile l’acquisto di un capo importante ed è altresì vero che la vicinanza con le spese per le festività natalizie e per i regali riduce i budget di spesa disponibili. Quest’anno poi si è registrata una nuova tendenza – fanno sapere alcuni titolari di negozi anche importanti - vi è stato infatti chi ha preferito mettere sotto l’albero di Natale un buono spesa che naturalmente è stato consumato in occasione dei saldi. “Pertanto il capo spalla, il maglioncino di lana cachemire o la scarpa tecnica che - commenta Raffo - prima venivano donati a Natale, ora vengono acquistato a saldo già alla Befana. Ecco perché noi chiediamo che la partenza dei saldi venga spostata a febbraio, altrimenti tra: black Friday, prolungamento degli sconti a novembre, promozioni pre-natalizie ( anche vietate dalla legge nel mese di dicembre) e buoni sconto, anche i saldi perdono attrattiva". E a proposito di vendite promozionali, anche quest’anno si è constatato che i franchising e i punti vendita direzionali dei brand nazionali, molti dei quali presenti nei centri commerciali, hanno rifornito i punti vendita con merce in promozione prenatalizia, disattendendo così il regolamento regionale del 2016 che vieta le vendite promozionali nel mese di dicembre, nei 15 giorni precedenti i saldi. Il tutto avviene alla luce del sole, se non addirittura ampiamente supportato  da campagne di comunicazione, ma a quanto sembra il rischio è calcolato e la sanzione, se dovesse arrivare il controllo, è ben poca cosa a fronte di un lauto incasso.      

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