Ex Ilva: Associazioni tarantine scrivono al presidente Mattarella

Lettera firmata dalle associazioni aderenti al Comitato cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto

CRONACA
30.12.2022 12:14

Abbiamo appreso dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 14 del 28.12.2022 che è stato approvato un d.l. che “introduce misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionali”. Poiché, a quanto ci consta, detta qualifica è attribuita dalla legge ai soli impianti del siderurgico di Taranto, è ovvio che si tratti dell’ennesimo d.l. salva ILVA.

Perseverare diabolicum est. Tanto più che questa volta le norme adottate vengono riproposte dopo la loro bocciatura da parte dalle massime autorità giurisdizionali, con conseguente condanna dello Stato Italiano, per ben 5 volte, da parte della CEDU (è tuttora in corso un procedimento presso il Consiglio d’Europa per controllare l’esecuzione di tali sentenze). Esse inoltre sono palesemente incostituzionali e apertamente in violazione del sovraordinato diritto comunitario e della Convenzione Europea sui Diritto dell’Uomo.

Ci riferiamo in particolare alla previsione secondo la quale, come riportato nel suddetto comunicato, “qualora sussistano i presupposti per l’applicazione di una sanzione interdittiva che possa determinare l’interruzione dell’attività dell’ente, il giudice, in luogo dell’applicazione della sanzione, dispone la prosecuzione dell’attività dell’ente tramite un commissario. Non possono essere applicate sanzioni interdittive quando l’ente abbia adottato modelli organizzativi coerenti con quelli delineati nei provvedimenti relativi alla procedura di riconoscimento dell’interesse strategico nazionale diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia degli altri beni giuridici protetti dall’ordinamento.”

Rileviamo innanzitutto come la richiamata teoria del bilanciamento non ha più alcuna base giuridica dopo la modifica dell’art. 41 della Costituzione, il cui nuovo testo recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

Tuttavia, anche prima della modifica la teoria era divenuta obsoleta poiché, secondo quanto specificato nella sentenza n. 85/2013 della Corte Costituzionale (di cui all’epoca della decisione la S.V. era componente), il bilanciamento era stato ritenuto logico per un limitato periodo di tempo entro il quale gli impianti avrebbero dovuto risultare a norma e cioè entro il 2015. Ebbene, a distanza di sette anni gli impianti, secondo numerose valutazioni tecnico scientifiche, producono tuttora un inquinamento intollerabile, tanto che la Corte di Assise di Taranto, con sentenza depositata in data 28.11.2022, ne ha disposto la confisca affermando l’attuale pericolosità degli stessi.

Dal tenore del comunicato si evince che le nuove norme siano da osservare da parte di tutti i giudici, penali, civili ed amministrativi, in quanto ciascuno di questi oggi può ordinare quelle sanzioni interdittive a tutela dei diritti umani coinvolti. Se dovessero entrare in vigore le nuove norme nessuna di queste sanzioni potrà essere adottata, e si avrebbe una impresa “legibus solutis” il cui unico rischio sarebbe quello di incorrere nel commissariamento da parte del giudice. Tale ultima previsione è per di più irrazionale e compromette il buon andamento della p.a. poiché si avrebbe un commissariamento disposto dall’autorità giudiziaria che andrebbe a sommarsi con quello già disposto per via amministrativa.

Sig. Presidente, riponiamo fiducia in Lei e confidiamo che, quale garante dei valori della Costituzione e seguendo le indicazioni impartite a tutti gli Stati dall’UNHRC nel suo rapporto speciale sui diritti umani violati del 12.01.2022, in cui Taranto viene portata ad esempio negativo a livello planetario, rifiuti di emanare il d.l. adottato dal Governo. Grazie.

Comitato cittadino per la Salute e l’ambiente a Taranto

Associazione Genitori tarantini

Associazione Peacelink

Comitato Art. 32 Diritto alla salute – Statte

Comitato Donne e futuro per Taranto libera

Comitato Quartiere Tamburi

LiberiAmo Taranto- APS

Lovely Taranto - APS

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