(Di Fabrizio Caianiello) Dopo l’esclusione del Taranto FC 1927 dalla Serie C, la città si interroga sul futuro del calcio rossoblù. L’unica strada percorribile per ripartire è quella prevista dall’articolo 52, comma 10 delle NOIF, che consente la nascita di un nuovo club in sovrannumero nel campionato di Eccellenza, due categorie sotto la Serie C. Ma questo qualora il Taranto FC rinunciasse all’iscrizione al prossimo campionato o se entro le date previste non si riuscisse a far fronte a tutte le pendenze federali come pagamento di stipendi, contributi, salva calcio, incentivi all’esodo.

L’iter per la rinascita

A dover dare il via al processo sarà il sindaco di Taranto, che dovrà aprire un bando pubblico per raccogliere manifestazioni d’interesse da parte di imprenditori o gruppi intenzionati a rifondare la squadra. Tra le proposte presentate, sarà scelta quella più solida e affidabile, anche con l’eventuale supporto di una commissione nominata dall’amministrazione comunale.

Una volta individuato il nuovo soggetto sportivo, la documentazione dovrà essere trasmessa alla FIGC, accompagnata da un assegno circolare da 100mila euro a fondo perduto, necessario per l’iscrizione in sovrannumero. L’ultima parola spetterà al Presidente della FIGC e al Presidente della LND, che dovranno valutare la documentazione e ratificare l’iscrizione.

No ai vecchi dirigenti

L’articolo 52 prevede un punto chiave: nessun rappresentante, socio o dirigente della vecchia società potrà essere coinvolto nella nuova realtà. Questo per evitare che le stesse persone responsabili del fallimento gestionale possano rientrare nel progetto.

Questa norma è stata concepita per evitare che città con grande tradizione calcistica, come Taranto e Turris, restino senza calcio dopo crisi societarie e gestioni fallimentari. Ora la palla passa all’amministrazione comunale e agli imprenditori che vorranno investire in un progetto serio e sostenibile per riportare il calcio tarantino ai livelli che merita.