Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute
Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute

“L’arrivo di medici cubani negli ospedali italiani rappresenta una soluzione tampone che non affronta i veri nodi della crisi della sanità pubblica. Dopo la Calabria, dove alcuni professionisti assunti si sono resi irreperibili non rientrando dalle ferie, mentre altri sono passati al privato o hanno scelto di andare all’estero, anche Molise e Sardegna hanno deciso di ricorrere a questa strada, che appare più come un intervento d’emergenza che come una risposta strutturale ai bisogni del Servizio Sanitario Nazionale. Ancora una volta - dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale UGL Salute -, si sceglie la scorciatoia più rapida piuttosto che valorizzare e trattenere i nostri professionisti sanitari, formati e altamente qualificati”.

“Non è accettabile che in un Paese come l’Italia non si investa seriamente sul personale interno, preferendo ricorrere a soluzioni estemporanee - prosegue Giuliano -. Servono contratti stabili, retribuzioni adeguate, migliori condizioni di lavoro e incentivi concreti, così da fermare la fuga all’estero e verso il privato di medici e infermieri italiani”.

“Al tempo stesso - aggiunge -, riteniamo fondamentale che si giunga a un accordo Stato-Regioni che disciplini con chiarezza i requisiti del personale sanitario proveniente dall’estero. È una misura necessaria per garantire la qualità delle cure, la sicurezza dei pazienti e la salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza, che rappresentano il cuore della sanità pubblica”.

“L’UGL Salute ribadisce con forza la necessità di una strategia nazionale di assunzioni e valorizzazione del nostro capitale umano. Importare medici dall’estero non è la soluzione: occorre dare dignità, tutele e prospettive ai nostri professionisti, senza i quali non è possibile garantire un vero futuro al SSN”, conclude Giuliano.