Calcio: l’impatto economico cresce, ma pesa il nodo sponsor e infrastrutture

Calcio Varie
17.04.2024 22:11

Oltre 4,5 miliardi di euro, a tanto ammonta l’impatto della filiera calcio sull’economia italiana. Eppure la situazione dello sport più amato nella nostra penisola è tutt’altro che rosea. Colpa dei mancati investimenti nelle infrastrutture e in una poco adeguata normativa sulle sponsorizzazioni.

È una vera e propria industria quella del calcio, con buona pace degli ultimi romantici, di coloro che si scagliano contro il calcio moderno. Lo sport, questo soprattutto, è una forma di business, offre lavoro, attira investimenti, mette in movimento la nostra economia.

Basta guardare questi dati pubblicati da Sports.Sky.it: il calcio in Italia ha avuto un impatto di oltre 4 miliardi e 500 milioni di euro nel 2022, generando 5 miliardi di ricavi netti e contribuendo per 11 miliardi e 100 milioni di euro al Prodotto Interno Lordo nazionale. Nella filiera, inoltre, trovano lavoro 126 mila addetti, sparsi un po’ ovunque e soprattutto nei quasi 100 club professionistici. Un dato, questo, che non tiene in considerazione tutto l’indotto che collegato al calcio, ai match, alle partite: ristorazione, alloggi, trasporti, merchandising. Il calcio è ovviamente lo sport che pesa di più, ovvero il 73% della contribuzione totale, eppure ci sono diversi passi ancora da compiere.

Se si va a guardare la situazione economica dei maggiori club, infatti, si noterà una vera e propria crisi di introiti, con segni rossi in bilancio, perdite da 6 zeri. Stessa cosa che avviene nelle categorie che vengono definite minori ma che invece sono fondamentali per il benessere dell’intero sistema calcio. A sostenere le difficoltà economiche dei club potrebbe essere una normativa che apra alla possibilità di sponsorizzazione da parte delle aziende di gambling e di betting, pronte a destinare una parte dei loro introiti allo sport che detiene un vero e proprio monopolio di appassionati e di utenti. Come si può leggere su Casinosicuro.it, il settore delle scommesse sportive è cresciuto del 43% negli ultimi anni, con il betting pre partita che rappresenta il 62% del totale. Aprire alla collaborazione tra club e brand del settore potrebbe portare linfa vitale nelle casse dei club.

Così come lo farebbe smuovere la questione infrastrutture, come ha sottolineato Tommaso Marazzi, esperto in business dello sport: “L’Italia deve sviluppare un piano strategico per ampliare le entrate dei club, riducendo la dipendenza dai diritti televisivi che costituiscono ancora la principale fonte di ricavo, con il 44% del fatturato. Uno step fondamentale per la rinascita del prodotto calcio in Italia è certamente un processo di rinnovamento dell’impiantistica sportiva”. Nuovi impianti, nuove sponsorizzazioni, nuove collaborazioni. È qui che si gioca il futuro del calcio, lo sport più amato degli italiani che rischia però di finire sempre più in crisi.

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