Floriana de Gennaro: ‘Nessuna ricaduta con SailGp, solo ‘vetrina’ in strada buia’

CRONACA
21.07.2021 09:48

Siamo alle solite. Comunicazioni roboanti. Milioni di euro che fluttuano in termini di ricadute positive per il territorio, ma in realtà tanto fumo attorno ad un arrosto quasi del tutto inesistente, o peggio, gustato solo da pochi e ristretti palati. Commenta così la conferenza stampa di ieri dell’amministrazione comunale di Taranto sul tema Sail GP, la consigliera comunale Floriana de  Gennaro. A fronte di un investimento di fondi comunali pari a 3 milioni di euro, e circa 350mila euro di ulteriori spese (service, concerti a supporto , costi sostenuti per lo straordinario di personale comunale tipografie, servizi di logistica, molti di questi affidati a ditte di Bari o Lecce), si favoleggia di un impatto positivo per circa 5,7milioni di euro (che non è neanche lontanamente 3 o 4 volte superiore all’investimento così come ha affermato ieri il Sindaco - ndr) confondendo – continua Floriana de Gennaro – l’”acquisto” di una vetrina su una strada buia, con una “eredità” durevole nel tempo capace di cambiare le sorti dei cittadini che vivono nella nostra città. Così come si confondono le spese, dal catering, al costo delle bandiere lungo tutto il percorso della Ringhiera, passando per l’imponente investimento in materiale cartaceo stampato a Cavallino in provincia di Lecce o le quote ancora non quantificate degli straordinari da riconoscere a personale comunale e ai vigili urbani – dice la consigliera comunale - con le cosiddette ricadute economiche, che vanno verificate puntualmente e con onestà dei dati specie quando gli eventi sono sostenuti da contributi di natura pubblica e quindi della collettività. Così non è – dice – e oltre ad una mera operazione di marketing territoriale, non siamo riusciti a cambiare di un millimetro le sorti di chi è senza lavoro o vive in condizioni di disagio. Poi la consigliera de Gennaro pone l’attenzione sull’approccio metodologico circa la formulazione del bilancio presentato. Non voglio pensare che le società incaricate dell’analisi (presentata al pubblico con una semplice slide riepilogativa e non con un report dettagliato) ovvero la Deloitte e la YouGovSport che si occupano anche della consulenza per il SailGp, si siano lasciate condizionare dal rapporto con appaltante e appaltatore dell’evento – afferma – ma è certo che per ottenere un dato più oggettivo sulle ricadute territoriali sarebbe stato opportuno valutare le condizioni e le differenze conoscendo le variabili economiche dell’area pre e post la gara dei catamarani volanti. Più precisamente la de Gennaro si riferisce ai dati sulla presenza turistica. Quei 28mila spettatori in presenza mi sembrano un po’ come i dati forniti dagli organizzatori di eventi a confronto con i dati forniti dalla Questura – dice – e quelle 3mila notti in alberghi della zona sono in perfetta sintonia con il trend di presenze a Taranto anche in assenza del Sail GP. Che dire poi – continua la consigliera comunale di opposizione – del silenzio dei TG nazionali che hanno pressoché snobbato l’unica tappa italiana di un evento che invece avrebbe dovuto accendere riflettori perenni su una vetrina costata oltre  3 milioni e mezzo di euro? L’ultimo passaggio la de Gennaro poi lo dedica ad un aspetto che è il vulnus di una metodica considerata fallimentare. Un grande evento è tale se crea si visibilità, ma anche valore economico che rappresenta anche un fattore di crescita e rilancio per un intero sistema territoriale – commenta – ciò significa mobilitare energie, liberare risorse e mettere in moto le capacità necessarie per prendere decisioni che facciano bene a tutta la comunità. Il Sail GP è stata invece una partita giocata tutta tra il Sindaco, alcuni assessori e i vertici del Grand Prix internazionale. Nessun raccordo con altre realtà blasonate del territorio, con gli attrattori turistici più importanti che ci rendono riconoscibili e apprezzati in tutto il mondo, nessuna infrastruttura leggera neanche per i piccoli della vela che continueranno a dover pagare un concessionario privato per praticare questo sport. La comunità locale non c’è stata ma in cambio abbiamo un bel book fotografico da esporre nella prossima campagna elettorale. (CS)

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