Taranto: Smantellato market droga al quartiere Tamburi

CRONACA
Iv.
30.05.2020 11:51

La Squadra Mobile della Questura di Taranto, nella notte, ha arrestato 6 persone in esecuzione dialtrettante misure cautelari personali emesse dal Gip presso il Tribunale di Taranto. Per tutti, l’accusa è di detenzione e vendita, in concorso, di sostanze stupefacenti. La base logistica del sodalizio era un piccolo circolo ricreativo, ubicato su una importante arteria cittadina del popolare Rione “Tamburi”. Per i numerosi passanti, che quotidianamente affollavano la via, si trattava, semplicemente, del classico punto di ritrovo di quartiere dove poter trascorrere un po’ di tempo in compagnia e consumare qualche birra; l’attività della Squadra Mobile ha, invece,svelato come, dietro questa copertura, si celasse un market della droga capace di soddisfare la domanda della “clientela” a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il tutto veniva garantito da un articolato e collaudato sistema “a staffetta” affidato spacciatori, sentinelle, corrieri, custodi. Le abitazioni degli arrestati, ubicate nei pressi, fungevano da deposito dello stupefacente, assicurando così al circolo un rapido e costante punto di rifornimento. Qui, infatti, i corrieri, in sella a piccoli ed agili scooter, sfrecciando senza difficoltà nel traffico cittadino, recuperavano quanto necessario, garantendo così ai pusher di poter soddisfare sempre le richieste degli acquirenti. 

A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Taranto, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 6 misure cautelari personali (di cui 4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) emessa dal Gip presso il Tribunale di Taranto (Dr. Benedetto RUBERTO) nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti a vario titolo indiziati in concorso di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti. L’attività prende avvio a seguito di mirati servizi su un circolo ricreativo ubicato in via Orsini, nel popolare quartiere “Tamburi”. Le indagini, condotte dal personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Taranto, hanno consentito di accertare come il piccolo circolo ricreativo, apparentemente il classico punto di ritrovo del quartiere dove poter trascorrere un po’ di tempo in compagnia e consumare qualche birra, fosse in realtà un market della droga, capace di soddisfare la domanda della “clientela” a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il tutto grazie ad una distribuzione di ruoli e a turnazioni quotidiane che consentivano di non interrompere mai lo spaccio, al punto che lo stesso era divenuto un riferimento sicuro per numerosi consumatori di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’attività, i poliziotti hanno documentato innumerevoli cessioni di sostanza stupefacente, ricostruendo dettagliatamente il collaudato e articolato modus operandi del gruppo, che si caratterizzava per un’organizzazione “a staffetta” in cui ciascuno dei sodali, di volta in volta - ma anche fungibilmente -, svolgeva il ruolo di spacciatore, vedetta, custode o corriere. Così, c’era chi (solitamente i gestori del circolo), rimanendo in attesa sulla porta, si occupava di ricevere gli acquirenti; chi, una volta ricevuto l’ordine, si occupava di consegnare la sostanza stupefacente e chi, solitamente residente a poca distanza dal circolo, si occupava di custodire lo stupefacente, assicurando così, al gruppo la possibilità di rapidi e costanti rifornimenti (tra questi anche un soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari). Infatti, in talune occasioni, finita la scorta nella disponibilità del pusher, i corrieri si allontanavano in sella a piccoli ed agili scooter, sfrecciando senza difficoltà nel traffico cittadino, per far ritorno, poco dopo, e consegnare le dosi per la vendita al minuto. Eloquente anche l’atteggiamento degli acquirenti  che, dopo essersi trattenuti all’interno del circolo il tempo strettamente necessario per rifornirsi dello stupefacente, dopo aver occultato la droga sulla propria persona, si allontanavano dal circolo avvalendosi del controllo della zona operato a turno dagli arrestati. Cautele, queste, tipiche degli assuntori, evidentemente finalizzate ad evitare eventuali controlli e a preservare lo stupefacente appena acquistato da eventuali sequestri. Le investigazioni, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica, hanno, in definitiva, consentito di dimostrare inconfutabilmente come gli arrestati siano inseriti stabilmente in un vasto circuito criminale, impegnato nello smercio quotidiano di droghe, sia leggere che pesanti (in particolare cocaina e hashish), per un elevato numero di cessioni giornaliere. A riprova di ciò, vi è la circostanza che, nonostante gli arresti effettuati nel corso delle attività, la piazza di spaccio ha continuato a mantenere un elevato livello di efficienza, indicativa del radicamento nel tessuto criminale cittadino. Sulla base del solido quadro indiziario rappresentato, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto la pericolosità sociale degli indagati e le esigenze cautelari che  hanno giustificato l’applicazione delle misure restrittive.

Taranto: 5 giugno 1983, una delle partite più drammatiche
Martina Franca: Torna ‘Piano Lab’, festival inclusivo dei pianoforti