Andria-Taranto: Di Bitonto, 'Sarà una partita a scacchi'

Il doppio ex a Blunote: 'I miei Andria-Taranto? Non li ricordo positivamente'

TARANTO
Alessio Petralla
16.02.2019 13:15

Domenica si gioca il sentito derby Fidelis Andria-Taranto e a presentarlo, a Blunote, è l’ex portiere, attuale preparatore degli estremi difensori del Foggia, doppio ex, Nicola Di Bitonto: “Non davo per favorito il Picerno che si sta rivelando una piacevole sorpresa: si tratta di una formazione solida e compatta. Per quanto riguarda il Cerignola si sapeva che avrebbe fatto un gran campionato vista la campagna acquisti di categoria superiore: anzi, forse pensavano di avere meno difficoltà. Il Taranto non ha avuto un avvio di stagione cristallino tanto che è stato esonerato Cazzarò sostituito da Panarelli che con gli uomini giusti è diventato una delle pretendenti alla vittoria finale”.

FIDELIS ANDRIA-TARANTO: “Gli ionici affrontano una delle migliori squadre del girone: l’Andria gioca un bel calcio e ha un’ottima organizzazione oltre ad un ambiente bello e caldo. Sarà una bella gara in cui il Taranto deve fare risultato se vorrà provare a mantenere la vetta. Inizialmente sarà una partita a scacchi poi succederà qualcosa di bello per gli spettatori”.

TARANTO: “E’ senza dubbio una piazza importante e troppo calorosa in cui vanno bene soltanto calciatori importanti che riescono a sopperire alle pressioni. Giocare in riva allo Ionio offre grandi stimoli. Di come tutte le città in cui ho giocato ho un bel ricordo”.

ANDRIA: “Nella stagione 1996-97 vinsi il campionato di serie C1: fu un momento storico perché tornammo in serie B con tre giornate d’anticipo. Anche li i tifosi sono molto presenti e per giocarci devi essere forte sia tecnicamente che mentalmente. Poi sono tornato per altri quattro anni: due da calciatore e due da preparatore dei portieri”.

LE SFIDE: “Con la maglia dell’Andria ho affrontato due volte il Taranto: non le ricordo positivamente perché persi entrambe le gare. In casa fu De Liguori a segnare sul filo del fuorigioco grazie ad una palla di Di Domenico: con lui giocai per cinque anni e fu uno dei pochi gol che realizzò in carriera. Lo segnò proprio a me – scherza. Allo “Iacovone” fu Catania a realizzare la marcatura grazie ad una bella sforbiciata. Quell’anno partimmo in ritardo e ci salvammo. Lanciammo vari giovani tra cui Plasmati”.

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