L'assemblea USB con i lavoratori Ilva in Amministrazione Straordinaria, tenutasi in mattinata, ha permesso di fare il punto della situazione, partendo dai circa 1800 cassintegrati e passando poi ai lavoratori diretti e agli appalti.

Nonostante la chiarezza con cui il Governo ha illustrato il futuro, riteniamo necessario ribadire tutte le nostre riserve riguardo alle prospettive occupazionali del piano di rilancio, che sembrano essere tutt'altro che positive. Ricordiamo che, in base all'accordo del 2018, i cassintegrati dell'Ilva dovrebbero tornare in fabbrica entro il 2025, ma temiamo che il piano possa portare a significativi esuberi.

È invece fondamentale fornire certezze ai lavoratori. Pertanto, sollecitiamo l'apertura di un dialogo sulle nostre proposte, che includono incentivi all'esodo, misure per il prepensionamento, lavori di pubblica utilità e il riconoscimento del lavoro usurante e dell'amianto. Su queste proposte, c'è già l'attenzione del Governo.

Auspichiamo che si diano risposte tempestive sulle tutele necessarie, nell'interesse dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno già sopportato abbastanza.

Franco Rizzo 
Esecutivo Confederale Usb