Massimo Caliandro
Massimo Caliandro

L’emergenza abitativa a Taranto è un fenomeno radicato e crescente, che non può emergere solo quando conquista i titoli dei media. A ricordarlo è Massimo Caliandro, segretario generale del Sicet Cisl Taranto Brindisi, che solleva con forza il tema delle migliaia di famiglie, pensionati, giovani e minori che vivono senza un alloggio dignitoso o sono esposti al rischio sfratto per morosità incolpevole.

Secondo Caliandro, parlare di emergenza casa significa parlare di identità, comunità, inclusione e responsabilità istituzionale. Il Sicet aveva già affrontato il tema durante la recente campagna per le comunali di Taranto, chiedendo impegni chiari ai candidati sindaco su manutenzione degli alloggi pubblici, contrasto all’abusivismo legato all’assenza di alloggi, valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale inutilizzato e soluzioni per le 45 famiglie in via Porto Mercantile, attualmente sotto sfratto.

“Taranto perde residenti e giovani  perché mancano prospettive, inclusa la possibilità di costruire una vita familiare in una casa sicura”, denuncia Caliandro.

L’analisi tocca anche l’incapacità del sistema pubblico di rispondere alle emergenze abitative improvvise, con una offerta di edilizia residenziale pubblica insufficiente, gestita da Arca Jonica. E non mancano i riferimenti alle criticità strutturali in alcuni immobili vetusti, come documentato dai crolli avvenuti in via Cavallotti, via Mazzini, Vico Reale, via Pupino e via Galeso.

A preoccupare è anche il continuo scaricabarile tra Stato e Regioni, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, che ha lasciato le politiche abitative in una zona grigia tra competenze concorrenti. A tal proposito, Caliandro segnala la proposta di legge costituzionale depositata lo scorso 6 marzo dalla rete “Ma Quale Casa”, che mira a riportare sotto la competenza esclusiva dello Stato le norme generali in materia di casa.

Per il Sicet, la misura proposta dal Comune di contributi per affitti privati non è sufficiente. La priorità va data a due azioni: rigenerazione urbana e realizzazione di nuova edilizia sociale. La Regione Puglia – evidenzia Caliandro – dispone già di una mappa aggiornata del fabbisogno abitativo per ogni provincia, ma non la utilizza per pianificare gli interventi.

“Questa è una vertenza che merita attenzione e un Patto di responsabilità condivisa tra istituzioni, organizzazioni sociali e professionali. Serve un cambio di paradigma nelle politiche dell’abitare, in una città che con la nuova amministrazione deve ritrovare consapevolezza, concordia e speranza”, conclude il segretario generale del Sicet.