Castellaneta celebra i 130 anni dalla nascita di Rodolfo Valentino
Una giornata tra memoria e cinema per celebrare l’icona Rodolfo Valentino nella sua città natale

Castellaneta si prepara a celebrare il 130° anniversario della nascita di Rodolfo Valentino, icona senza tempo del cinema muto, originario proprio della cittadina jonica. Nato il 6 maggio 1895, Valentino – all’anagrafe Rodolfo Pier Filiberto Raffaello Guglielmi – è considerato il primo vero divo del grande schermo e simbolo universale del fascino latino.
Le celebrazioni, organizzate dalla Fondazione Rodolfo Valentino e dal Comune di Castellaneta, in collaborazione con Domus Futura e l’Associazione Sinossi Film, si terranno martedì 6 maggio 2025, articolandosi in tre momenti distinti. La giornata prenderà il via alle ore 10:00, con la scopertura di una targa commemorativa presso la casa natale dell’attore, in via Roma 116, già via Commercio 34.
A seguire, alle 10:30, presso il MU.V Museo Rodolfo Valentino, è in programma il convegno “Rodolfo Valentino – la famiglia, Castellaneta e l’Italia”, con gli interventi dei Professori Antonio Ludovico, Aurelio Miccoli e Antonio Miredi, moderati dalla Prof.ssa Maria Teresa Stasolla.
La giornata si concluderà alle 19:00, presso le Officine Mercato Comunale, con la proiezione del film “Rudy Valentino – Divo dei divi” di Nico Cirasola, a cura del Cine Club Rudy Valentino. L’ingresso è libero.
Valentino nacque a Castellaneta da Giovanni Guglielmi, veterinario ed ex ufficiale di cavalleria, e da Maria Berta Gabriella Barbin, donna di origini francesi. Il cognome “Valentino” venne scelto successivamente, ispirandosi a un presunto casato nobiliare legato al territorio di Martina Franca.
Trascorse l’infanzia nella città natale, frequentando le scuole elementari fino ai nove anni, prima a Castellaneta e poi a Taranto, dove la famiglia si trasferì per motivi professionali. Dopo la morte del padre, fu ammesso in un collegio per orfani a Perugia, da cui fu successivamente espulso per problemi disciplinari. Tentò senza successo di accedere all’Accademia Navale di Venezia, ma si diplomò infine come agente rurale a San Ilario di Nervi, vicino Genova.
Nel 1913, a soli 18 anni, partì per Parigi, dove si avvicinò al mondo della danza. Da lì, con grande determinazione, si imbarcò sul piroscafo Cleveland diretto negli Stati Uniti, lasciandosi alle spalle l’Italia con la frase rimasta celebre: “L’Italia è troppo piccola per me”, confidando al fratello Alberto l’ambizione di cercare fortuna altrove.
Da quel momento, iniziò la sua scalata verso la celebrità internazionale, diventando uno dei volti più amati e imitati dell’epoca d’oro del cinema. Le iniziative del 6 maggio a Castellaneta rappresentano non solo un omaggio alla sua figura artistica, ma anche un modo per riconnettere il presente con la storia e l’identità culturale del territorio.