Cozze tarantine, la replica di Magistà: “Mai detto che non vanno mangiate”
Il giornalista: “Mie parole semplificate: sono allevate in mare inquinato, ma depurate. Polverone inutile”

La polemica sulle cozze di Taranto nata dopo l’intervento televisivo alla trasmissione Mi manda Rai 3 ha avuto nelle ultime ore un nuovo capitolo. Enzo Magistà, il giornalista protagonista della vicenda, ha chiarito le proprie dichiarazioni rispondendo alla diffida ricevuta dal sindaco di Taranto, che lo accusava di aver diffuso notizie false in merito alla sicurezza dei mitili allevati in Mar Piccolo.
“Non ho mai detto che le cozze di Taranto non vanno mangiate - ha precisato -. Al contrario, ho detto che le mangio e che sono sicure. Se non fosse così, non potrebbero nemmeno essere vendute, visto che sono sottoposte a controlli rigorosi”.
Il giornalista ha spiegato che le cozze vengono inizialmente allevate nel primo seno del Mar Piccolo, area in cui i sedimenti risultano contaminati da PCB e diossine secondo studi e ordinanze regionali. Per questo motivo, a partire da febbraio di ogni anno, viene vietata la coltivazione in quell’area e i mitili vengono spostati nel secondo seno o nel Mar Grande, dove sono depurati e controllati prima di essere immessi sul mercato.
A sostegno delle sue affermazioni, ha mostrato quattro ordinanze della Regione Puglia (datate 2016, 2018, 2021 e 2024) che dispongono il sequestro e la distruzione dei mitili non conformi e il divieto temporaneo di coltivazione nel primo seno del Mar Piccolo.
“Un conto è il mare inquinato, altro è la cozza che arriva in pescheria e sulle nostre tavole - ha aggiunto -. Il mio intervento televisivo è stato semplificato per ragioni di tempo, ma il concetto era chiaro: le cozze sono sicure grazie ai controlli. Bastava una telefonata, non serviva sollevare questo polverone”. E ha concluso mostrando un piatto di cozze tarantine, che poi ha mangiato.
La vicenda conferma la delicatezza del tema, in un settore centrale per l’economia e l’immagine di Taranto, che trova nelle produzioni delle cozze uno dei suoi simboli più riconosciuti.