Taranto: Progetto ‘Care Leaversk’, il punto sulle attività a Palazzo di Città

CRONACA
27.09.2023 17:57

Prosegue il progetto sperimentale “Care Leavers” con il secondo tavolo che, in programma a Taranto a Palazzo di Città, alle 9 di domani giovedì 28 settembre, farà il punto delle attività fin qui svolte e dei risultati conseguiti.

I lavori saranno aperti dai saluti di Gabriella Ficocelli, assessore ai Servizi Sociali e Politiche di Integrazione del Comune di Taranto, per poi proseguire prima con le relazioni di funzionari, dirigenti e professionisti coinvolti nel progetto, e in seguito con i contributi degli stakeholder

Il progetto è nato proprio da un’idea dell’assessore Ficocelli che, oltre due anni fa, aveva intercettato un bando promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell'ambito del “Fondo Povertà”. Su suo input, la direzione Servizi Sociali ha elaborato e avviato questo progetto che prevede la sperimentazione di interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'autorità giudiziaria.

Protagonista degli interventi del progetto “Care Leavers” è l’innovativa figura del “tutor per l’autonomia”, un professionista selezionato sulla base di specifiche competenze.

«Il “tutor per l'autonomia” – ha evidenziato l’assessore – è la figura che si integra nella rete di relazioni del ragazzo e della ragazza, collabora con l'assistente sociale e favorisce la realizzazione delle azioni previste nel progetto individualizzato, stimola la rete amicale e l'inclusione sociale e risulta fondamentale per favorire connessioni fra i ragazzi coinvolti nella sperimentazione e per la creazione delle “Youth Conference”, organismi di partecipazione attiva dei giovani che facilitano lo scambio di esperienze e promuovono processi di innovazione. Nel nostro progetto il “tutor per l’autonomia” svolge una funzione di accompagnamento nel passaggio verso l’età adulta con i cambiamenti legati al processo di uscita in autonomia dalla comunità o dalla famiglia affidataria, come figura aggiuntiva ai soggetti che già fanno parte della rete di relazione formale e informale della persona, in alcun modo sostitutiva dei rapporti con la famiglia affidataria o con gli educatori della comunità, che restano legami affettivi e di sostegno».

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