Manduria: Omicidio Natale Naser Bahtijlari, tre arresti

Sullo sfondo il traffico di sostanze stupefacenti: è stata una vera e propria esecuzione, i dettagli

CRONACA
28.02.2023 12:10

All’alba di martedì 28 febbraio, Polizia di Stato ha arrestato tre uomini (D.V. di 20 anni, D. S. di 23 e D.P.D. di 23), ritenuti responsabili dell’omicidio di Natale Naser Bahtijlari, avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 febbraio a Manduria.

Sin dal rinvenimento del corpo senza vita di Bahtijari, gli investigatori della locale Squadra Mobile, coordinati dalla Procura Distrettuale di Lecce in stretto raccordo con la Procura della Repubblica di Taranto, hanno concentrato la propria attenzione sui tre manduriani, già oggetto di indagini per traffico di sostanza stupefacente, ottenendo, sin da subito, importanti riscontri.

In particolare, una volta dato identificato il cadavere ritrovato sotto un cavalcavia, si è ritenuto che la giovane vittima fosse fratello di un soggetto dal quale i tre indagati avrebbero acquistato della cocaina e che quindi, quella stessa sera, su incarico del fratello, si fosse portato a Manduria, accompagnato da due amiche, proprio per incassare il pagamento.

Le immagini dei sistemi di video sorveglianza pubblici e privati, acquisite subito dopo il rinvenimento del corpo, hanno consentito di raccogliere elementi idonei a documentare che la giovane vittima fosse arrivata nella centrale piazza Vittorio di Manduria nella tarda serata del 22 febbraio a bordo di una FIAT 500: qui, dopo varie ore di attesa, è stato avvicinato da due uomini con cui si è allontanato, inoltrandosi nei vicoli del centro storico.

Ulteriori indagini hanno consentito di ricostruire i fatti accaduti successivamente al primo incontro: Natale Naser Bahtilari sarebbe stata accompagnato in un bar nel centro storico di Manduria dove, si ritiene, ci sia stata la prima violenta aggressione ai suoi danni nel corso della quale sarebbe stato ripetutamente colpito con armi da taglio.

Successivamente, i tre indagati lo avrebbero condotto, a bordo dell’autovettura di D.S., in una zona periferica del paese e qui, dopo averlo fatto scendere, lo avrebbero sottoposto a una vera e propria esecuzione, colpendolo con ripetute coltellate.

I tre, a questo punto, avrebbero caricato e condotto il giovane agonizzante sulla stessa autovettura, per poi abbandonarlo sul cavalcavia dove è stato trovato la mattina successiva.

Nelle fasi successive all’esecuzione, gli indagati, in concorso con altri soggetti in fase di identificazione, avrebbero tentato di cancellare le tracce dell’efferato omicidio, distruggendo il corpo della vittima e sottraendo con violenza e minaccia, alle due amiche (che lo avevano accompagnato e che, ignare di quanto accaduto, lo attendevano ancora in piazza Vittorio) l’autovettura a bordo della quale era arrivato a Manduria.

Nonostante non siano state ancora puntualmente individuate le ragioni che hanno condotto al brutale omicidio del  Bahtijari, appare ipotizzabile che sullo sfondo vi siano delle frizioni legate al mancato pagamento dello stupefacente acquistato dagli indagati.

Inoltre, le modalità adottate prima, durante e dopo l’omicidio, che assumerebbe i contorni di una vera e propria punizione pubblica, richiamano ripetutamente in causa un noto clan della Sacra Corona Unita egemone nel Tarantino.

Preziosa per l'esecuzione dei fermi la collaborazione del Commissariato di Manduria, del Reparto Prevenzione Crimine di Bari, del Gabinetto Provinciale Polizia Scientifica di Taranto e del Reparto Volo di Bari.

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