Taranto: Carcere, Cisl ‘Insostenibile affollamento di detenuti’

Nota di Gianfranco Solazzo: ‘Situazione divenuta addirittura esplosiva’

Gianfranco Solazzo, segretario generale Cisl Taranto Brindisi
CRONACA
05.04.2023 00:41

La Cisl territoriale condivide e sostiene le oramai storiche rivendicazioni della Fns Cisl, relative alla Casa Circondariale “Carmelo Magli” di Taranto.

Rivendicazioni riguardanti le diffuse criticità che gravano sugli Agenti di Polizia penitenziaria per gravissime carenze di pianta organica e mancato turn over di tali profili, per l’incidenza sulla loro qualità di vita di organizzazione e carichi di lavoro spesso massacranti e per i ricorrenti rischi per l’incolumità personale.

Senza dimenticare i dubbi legittimi sull’effettiva esigibilità, in un quadro di sistema carcerario nazionale, della funzione rieducativa della pena, diritto sancito dal 3° comma dell'art. 27 della Costituzione italiana, ma, francamente, stridente con i circa 85 suicidi di detenuti nel 2022 in Italia, con esasperazione e depressione tra le cause principali.

Ricordiamo, al riguardo, che tra i diritti fondamentali dei detenuti si contemplano il rispetto della dignità della persona, il recupero sociale, l’opportunità di svolgere compiti funzionali al proprio miglioramento culturale e alla salvaguardia di eventuali competenze e professionalità, il soggiorno in celle non già sovraffollate, ma i cui spazi individuali corrispondano agli standard minimi europei, ecc.

Condizione, quest’ultima, confliggente con quella della “Carmelo Magli”, carcere tra i più affollati del nostro Paese e con poco più di 310 Agenti di Polizia penitenziaria costretti a gestire oltre 800 detenuti, più di 350 rispetto a quanti strutturalmente previsti.

Ricordiamo, altresì, che oltre alle detenute e ai detenuti sono parte sostanziale di diritti fondamentali anche i rappresentanti dello Stato, come appunto gli agenti di Polizia penitenziaria, i dipendenti civili, i singoli dirigenti, la cui autonomia è comunque funzionale ai comandi gerarchici.

Ebbene, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che fa capo al Ministero della Giustizia, si è sempre affidato ad algoritmi rivelandosi sordo, soprattutto negli ultimi anni, alle denunce inerenti, anche a Taranto, al fenomeno del sovraffollamento della popolazione carceraria e alla disapplicazione delle novità legislative che avrebbero dovuto garantire una forte diminuzione degli ingressi di detenuti in carcere.

Da qui una situazione divenuta insostenibile, quando non addirittura esplosiva.

Auspichiamo, poi, che il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, nominato dal Consiglio regionale della Puglia, venga dotato di competenze assai più significative di quanto non siano le attuali; anche in considerazione del messaggio lanciato dal nuovo Governo nazionale: tra i primi atti dopo il suo insediamento, considera prioritario il tema della sicurezza e, credibilmente, anche l’impegno profuso da tutti gli operatori esposti su tale versante, a servizio delle nostre comunità, per rilanciare una coesione sociale inclusiva e mai, direttamente o indirettamente, punitiva per alcuno. (Di Gianfranco Solazzo, Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi

Volley: Prisma Taranto-Top Cisterna, aperta la prevendita
Futsal: Azzurri Conversano, stagione in archivio per U15 e U17