Voti in cambio di 15 euro: inchiesta sulle comunali di Massafra
Da alcuni giorni, la Digos di Taranto sta conducendo una serie di perquisizioni, sequestri di telefoni cellulari e interrogatori

Un’inchiesta per presunto voto di scambio rischia di scuotere profondamente la scena politica di Massafra. Da alcuni giorni, la Digos di Taranto, guidata dal dirigente Paolo Favia, sta conducendo una serie di perquisizioni, sequestri di telefoni cellulari e interrogatori nell’ambito di un’indagine coordinata dal pubblico ministero Francesco Ciardo.
L’attenzione degli investigatori si è concentrata su un presunto episodio di corruzione elettorale avvenuto durante la recente tornata amministrativa, con sospetti di pagamento di somme di denaro in cambio di voti. Secondo quanto trapelato, un candidato, poi risultato eletto in una delle liste a sostegno della sindaca Giancarla Zaccaro (la quale risulta completamente estranea ai fatti) avrebbe promesso 15 euro per ogni voto raccolto, coinvolgendo alcune persone nel meccanismo.
L’indagine al momento riguarderebbe una decina di soggetti. A segnalare pubblicamente l’anomalia fu, durante la campagna elettorale, anche il candidato sindaco Giuseppe Lo Savio, che con una denuncia contribuì ad accendere i riflettori sulla vicenda.
Già all’epoca, la neosindaca Zaccaro aveva smentito con decisione queste accuse, definendole “fake news” tramite un post su Facebook. Ora però l’apertura formale dell’inchiesta e le azioni investigative in corso indicano che la Procura intende fare piena luce su quanto accaduto.