Sicolo: “Più controlli per difendere l’olio extravergine italiano sullo scaffale”
Italia Olivicola lancia l’allarme su offerte sospette, GDO sotto osservazione: “Difendiamo la nostra identità dagli abusi”

Maggiore vigilanza e comunicazione per proteggere il valore dell’olio extravergine di oliva italiano. È questo l’appello lanciato da Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, che ha sollecitato il Ministero della Sovranità Alimentare e le autorità competenti a intervenire su dinamiche di mercato sempre più ambigue.
“Chiediamo controlli accurati su offerte eccessivamente vantaggiose nei supermercati. Offerte di questo tipo rischiano di celare l’ingresso di oli non italiani pronti a trasformarsi in extravergini ‘nazionali’”, ha dichiarato Sicolo ricordando come già nel novembre scorso episodi simili siano stati oggetto di indagini che hanno contribuito a stabilizzare il mercato.
Secondo il presidente di Italia Olivicola, è essenziale “non abbassare la guardia” proprio adesso, quando il posizionamento dell’olio italiano nel mondo va difeso con decisione. L’Italia produce soltanto il 10% dell’olio d’oliva globale, e a livello mondiale l’olio d’oliva rappresenta appena il 2% dei consumi totali di oli vegetali.
“Basta che ogni abitante del pianeta consumi 30 grammi del nostro extravergine, e la produzione nazionale sarebbe già esaurita”, ha evidenziato Sicolo. Da qui l’importanza di promuovere una “cultura olearia corretta” a partire proprio dal nostro Paese.
Nel suo intervento, il presidente ha sottolineato l’importanza di coinvolgere anche la Grande Distribuzione Organizzata: “Non può essere un nemico del comparto olivicolo, ma deve diventare un alleato. Serve confronto e collaborazione per promuovere qualità e trasparenza”.
Sicolo ha inoltre auspicato che il tavolo olivicolo nazionale diventi uno spazio costruttivo per affrontare i problemi del settore, a cominciare dall’identità dell’olio: “Ci aspettiamo che venga fatta piena chiarezza. Le cultivar previste nei nuovi impianti da finanziare con fondi pubblici devono essere esclusivamente italiane. Le varietà estere vanno bene, ma non devono ricevere soldi dello Stato”.
Infine, ha ribadito il ruolo di Italia Olivicola come presidio di legalità e qualità: “Noi vigileremo affinché l’olio etichettato come 100% italiano sia davvero tale. I nostri 350 mila olivicoltori lavorano ogni giorno per offrire un prodotto sano, gustoso e trasparente”.