Emiliano Messina
Emiliano Messina

“La presenza dei medici a bordo delle ambulanze del 118 non è un dettaglio, ma una condizione essenziale per garantire la sicurezza dei cittadini. Eppure, in Puglia, la Regione continua a ignorare questa emergenza”. È quanto denuncia Emiliano Messina, responsabile del Dipartimento regionale Sanità dell’UDC Puglia, lanciando un forte appello alle istituzioni per intervenire subito sulla crisi del sistema di Emergenza-Urgenza.

Secondo Messina, le postazioni del 118 in tutta la regione sono sempre più spesso sguarnite, con una presenza medica dimezzata rispetto al fabbisogno previsto. “Ogni struttura dovrebbe contare circa 500 medici, ma oggi ne mancano almeno la metà. E il problema è stato colpevolmente sottovalutato”, afferma.

La carenza di personale rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema. “Non è semplice reperire i professionisti necessari – ammette – ma è necessario cambiare rotta, prevedendo incentivi economici mirati e un adeguamento della retribuzione base per i medici del 118, oggi privi di specifiche indennità nonostante i rischi elevati del ruolo”.

Messina boccia anche la proposta della Regione di richiamare i medici in pensione: “Non è una soluzione praticabile. Si tratta di professionisti tra i 67 e i 70 anni che non possono essere caricati di interventi complessi in condizioni estreme. Serve una risposta strutturale, non una pezza temporanea”.

Tra le misure da adottare, Messina propone l’inquadramento contrattuale dei medici del 118 nella dirigenza medica, valorizzandone ruolo e responsabilità. “La loro presenza a bordo non è solo sanitaria ma anche sociale: può ridurre i rischi di tensioni con i familiari dei pazienti e prevenire accessi impropri ai Pronto Soccorso”, spiega.

Infine, l’appello alle istituzioni: “La Regione deve attivarsi subito per rendere le postazioni del 118 attrattive, anche coinvolgendo il governo centrale per la definizione di contratti dedicati. Non si può più aspettare: in gioco c’è la sicurezza di tutti”.