Sicolo: “L’olivicoltura ha bisogno di strategie, non solo promesse”
“Abbiamo bisogno di una visione a lungo periodo per l’olio italiano”

“Non basta piantare nuovi olivi, bisogna già sapere come e a che prezzo venderemo l’olio”. Con questa affermazione, Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, rilancia la necessità di un Piano Olivicolo Nazionale ambizioso, concreto e proiettato al lungo periodo.
Secondo Sicolo, il tavolo che sta elaborando la nuova strategia per il comparto deve guardare almeno a un orizzonte decennale, integrando interventi urgenti – come quelli legati a Xylella e steroli – con azioni strutturate per garantire redditività e sostenibilità all’intera filiera olivicola italiana.
Italia Olivicola propone un approccio “dal campo al mercato”, evitando il rischio di ripetere gli errori spagnoli: “La Spagna ha potenziato la produzione senza frenare il crollo dei prezzi – spiega Sicolo – ora rischia l’abbandono dell’olivicoltura tradizionale. Non possiamo seguire lo stesso modello”.
Uno dei nodi centrali è il rafforzamento delle OP, considerate strumenti fondamentali per la gestione degli stoccaggi, delle fluttuazioni del mercato e per stringere accordi strutturali con la Grande Distribuzione Organizzata (GDO).
“L’olio italiano non può diventare un prodotto civetta – afferma Sicolo – è necessario rivedere la normativa sul sottocosto e promuovere una collaborazione reale con la GDO, coniugando interesse commerciale e qualità”.
Italia Olivicola chiede inoltre un piano finanziario pluriennale, capace di sostenere gli investimenti e garantire alla filiera olivicola la certezza di non essere abbandonata a sé stessa: “Non bastano buone intenzioni, serve concretezza. È il momento di costruire un vero modello italiano” – conclude Sicolo.