Eccellenza Puglia, Tisci: “Campionato equilibrato e di alto livello”
“Massafra-Taranto a porte chiuse? Mi dispiace: 2/3 stupidi mettono in crisi una comunità”

Quattro squadre racchiuse in appena tre punti al vertice e una serrata lotta per la salvezza: il campionato di Eccellenza pugliese conferma di essere tra i più combattuti e spettacolari degli ultimi anni. A sottolinearlo è stato il presidente della LND Puglia, Vito Tisci, intervenuto nella trasmissione “Rossoblu” in onda su Teleregione.
“Il campionato vede la presenza di squadre blasonate che in passato hanno militato tra i professionisti. Tutto è ancora aperto, è un torneo combattuto e di qualità. Grazie agli investimenti delle società, il livello si è alzato notevolmente - ha dichiarato Tisci -. Il bilancio fin qui è positivo, le attese della vigilia non sono state tradite. Mi auguro che tutto avvenga nel rispetto della correttezza e dello sport. Sono felice anche per la grande partecipazione dei tifosi”.
Giovedì 6 novembre turno infrasettimanale: Massafra–Taranto a porte chiuse
Giovedì 6 novembre le squadre torneranno in campo per il turno infrasettimanale del campionato. Tra le sfide più attese spicca il derby Massafra–Taranto, che però si giocherà a porte chiuse per decisione del Giudice Sportivo.
Sulla vicenda è intervenuto ancora Tisci, spiegando le motivazioni della sanzione: “Rispetto molto le tifoserie e mi batto sempre con le Questure affinché le gare si disputino con il pubblico. Tuttavia, al termine del match casalingo del Massafra si sono verificati episodi di razzismo e il Giudice Sportivo ha applicato l’articolo 26 del Codice di Giustizia Sportiva, che prevede la responsabilità oggettiva delle società per il comportamento dei propri tifosi”.
“Mi dispiace - ha aggiunto -, anche perché la sanzione è arrivata in occasione del derby più importante per il Massafra. Ho sentito due volte il presidente Rubino per spiegare che, in questo caso, non è previsto alcun ricorso. Non è colpa mia né del Giudice Sportivo. A volte due o tre stupidi rischiano di mettere in crisi un’intera società sportiva”.