Grazie all’amore per l’arte e per la città, e alla sensibilità dell’associazione “Marco Motolese” e del “Club per l’Unesco” di Taranto presieduti da Carmen Galluzzo Motolese, dopo un adeguato restauro realizzato da mani esperte sono state consegnate al sindaco Rinaldo Melucci due opere di Massimo Campigli e Nicola Carrino.

La presidente Galluzzo Motolese è stata accompagnata a Palazzo di Città dal professor Antonio Basile, con il quale ha rinvenuto le opere nel museo etnografico “Alfredo Majorano” allestito all’interno di Palazzo Pantaleo. L’opera di Campigli, in particolare, è un ritratto che Raffaele Carrieri, noto scrittore, poeta e critico d’arte tarantino, regalò a Majorano conoscendo bene l’interesse che egli nutriva per l’arte e per questo artista nello specifico. Si tratta di un inchiostro dove, oltre alla firma dell’autore, campeggia la dedica scritta da Carrieri: “All’amico Nunziato Majorano ricordo affettuoso. Raffaele Carrieri, Milano ottobre 1953”.

Era l’epoca del “Premio Taranto”, iniziativa che offrì ai tarantini l’opportunità di ammirare le opere non solo degli artisti pugliesi, ma soprattutto dei grandi maestri del Novecento come Fausto Pirandello, Gino Meloni, Bruno Cassinari, Alberto Savinio e Campigli, appunto. Grazie a Carrieri, anche Majorano (studioso serio e appassionato di folklore e tradizioni popolari, oltre a nutrire una gran passione per il teatro e per l’arte) ebbe così la possibilità di ammirare i lavori di questi maestri e di conoscere Campigli, che era molto amico di Carrieri.

Insieme all’opera di Campigli, è stato consegnato anche un significativo disegno che ritrae dei palazzi della Città Vecchia realizzato da Carrino negli anni Cinquanta, quando l’artista tarantino strizzava l’occhio a una pittura di stampo neorealista.

Questi due lavori potranno essere ammirati presto nelle sale di Palazzo Pantaleo poiché sono parte integrante della collezione di Alfredo Majorano. La presidente Galluzzo Motolese ha sottolineato che l’opera meritoria dell’associazione “Marco Motolese” e del “Club per l’Unesco” di Taranto continuerà, perché presto saranno individuate altre opere bisognose di restauro e cura tra quelle presenti a Palazzo Pantaleo.