Il disegno di legge per la valorizzazione del Terzo Settore in Puglia dovrà attendere ancora. Durante la seduta del Consiglio regionale, il mancato raggiungimento del numero legale, per ben due volte, ha impedito il voto su una norma attesa da anni. A denunciarlo sono stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Marco Galante (capogruppo), Rosa Barone, Cristian Casili e Grazia Di Bari, che hanno espresso forte rammarico per quanto accaduto.

“Far cadere il numero legale su una legge così importante è un fatto gravissimo”, dichiarano i consiglieri pentastellati che puntano il dito contro i colleghi che si sarebbero allontanati dall’aula prima del voto, per poi rientrare subito dopo. Nonostante un nuovo tentativo a distanza di un’ora, anche la seconda votazione non è andata a buon fine, per la mancanza di un solo voto.

I consiglieri del M5S sottolineano come, invece, abbiano scelto responsabilmente di garantire la presenza per l’approvazione della legge sulle politiche giovanili, “perché i provvedimenti utili alla comunità devono essere sostenuti trasversalmente”. Il problema, evidenziano, “è che per alcuni le beghe interne alla maggioranza contano più degli interessi dei cittadini”.

“Chiediamo scusa noi alle associazioni del Terzo Settore, anche se dovrebbero essere altri a farlo”, prosegue la nota del Movimento. La legge, frutto di un lavoro di due anni del Dipartimento Welfare sotto la guida dell’allora assessora Rosa Barone, mira a rinnovare il rapporto tra Terzo Settore e pubblica amministrazione, riconoscendone il ruolo chiave come rete sociale di protezione sul territorio.

Il ddl si sarebbe dovuto inserire tra le misure per rafforzare la co-programmazione e co-progettazione con le realtà associative, ma il rinvio ne posticipa l’approvazione a data da destinarsi. “Servirebbe un deciso cambio di passo per questa ultima fase di legislatura. Lo dobbiamo ai pugliesi”, concludono i consiglieri.