Tiro a volo - I medagliati di Rio entusiasti di Taranto

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Antonio Bargelloni
02.02.2017 22:57

Commenti entusiastici dei medagliati olimpici di Rio de Janeiro sulla “tre giorni” tarantina per il raduno di skeet sui campi del Circolo Ilva a Statte.

Chiara Cainero, argento - e già oro a Pechino – a Taranto ci era già stata e ha trovato conferrma della bontà dell'impianto ricadente nell'area dello stabilimento siderurgico in contrada Feliciolla. “Ci sono tornata volentieri perché i campi sono eccellenti, la visibilità è buona, l'organizzazione è seria e preparata. È stata utile per ripartire a qualche mese da Rio”.

La friulana tornerà in pista in primavera per un evento internazionale: “A Nuova Delhi non ci sarò, tornerò in gara in azzurro alla terza prova di Coppa maggio, la più vicina ad Europei e Mondiali”.

Oggi è stata superata da Katia Spada in finale: “Va bene così, lei una che sa sparare bene. La concorrenza forte ce l'abbiamo in casa”.

È una delle poche tiratrici di skeet in Italia e non sa darsi una ragione: “I campi sono ancora limitati, ma sono ancora in poche ad avvicinarsi a questa specialità. Tocca a noi olimpioniche fare promozione? Bene, noi ci siamo!”.

Anche Diana Bacosi, l'oro di Rio, vede in Taranto una tappa di partenza per una stagione da protagonista: “Si ricomincia con una nuova formula, con la finale ad eliminazione dopo il 20° piattello e dopo i successivi 10, dobbiamo prendere confidenza. Qui ho evidenziato alcuni aspetti da migliorare, c'è sempre qualcosa da imparare, ance dopo un oro olimpico. Ripeterlo a Tokyo? Difficile ma non impossibile, ma ora penso agli altri appuntamenti. A Nuova Delhi ci sarò, forte anche di questa prima esperienza tarantina, utile per l'approccio al nuovo regolamento. Si riparte daccapo, per imparare qualcosa di nuovo”.

La toscana che ha iniziato a tirare in Umbria ma è diventata romana di adozione è rimasta anch'essa colpita dal campo di Statte: “Un ottimo impianto, non lo conoscevo, spero di tornarci per una gara importante. L'accoglienza è stata altrettanto ottima, non avevo dubbi. Mi spiace non aver visto la città, qui ci siamo divisi tra tiri e lavoro di palestra in albergo. Sarà per un'altra volta!”.

Per Gabriele Rossetti, giovanissimo figlio d'arte (il padre Bruno fu due volte campione mondiale e bronzo olimpico a Barcellona 1992), Taranto ha un ruolo particolare: “Mio padre prima della partenza mi ha raccontato che la prima gara in assoluto, dopo essere arrivato in Italia nel 1989 (è francese di nascita e ha vinto 3 Europei con la Nazionale transalpina, ndr) è stato proprio qui in questo circolo. È emozionante tirare su uno dei campi che hanno fatto la storia dello skeet. Se ha portato fortuna a mio padre, spero che possa essere così anche per me. L'impianto è bello, ma ogni campo ha una caratteristica che lo contraddistingue dagli altri”.

In questo raduno non ha brillato, saltando la finale a sei della gara di oggi: “Sto lavorando su cose tecniche, sapevo di non essere in forma. Questo è un punto di partenza, devo farmi trovare pronto gli appuntamenti estivi. Ho ancora voglia di vincere, nonostante abbia già l'oro olimpico. Il bis a Tokyo? Ci proverò, così come proverò a vincere i titoli che ha vinto mio padre...”.

La rincorsa verso nuovi allori è partita. Taranto, il suo Circolo, i suoi soci tiratori, intanto hanno già fatto centro.

Nella foto, Chiara Cainero omaggiata della maglia del Circolo Ilva dal presidente Saverio Amoroso

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