Taranto: "Dispiace per Papagni, ma si doveva cambiare"

TARANTO
Vito Galasso
14.10.2016 13:36

Voltare pagina. Per la dirigenza di Elisabetta Zelatore è arrivato il momento di tagliare i ponti con i feticci e i fardelli del passato per incominciare un nuovo percorso privo di curve e salite. La tentazione è stata troppo forte e per questo con un effetto decisamente a sorpresa ha deciso di affidare la prima squadra a una bandiera del calcio tarantino come Fabio Prosperi. Così la stampa locale giudica il repentino cambio della gestione tecnica.

Luigi Carrieri (La Gazzetta dello Sport): "È una decisione inattesa e coraggiosa. Inattesa perché a giudicare dai risultati non c'erano le avvisaglie di un cambio di guida tecnica. È anche vero che più di una volta la società, nella persona del presidente Zelatore, aveva più volte sollevato perplessità sul gioco, specie dopo le trasferte di Caserta e Foggia e lo 0-0 in casa contro il Catania. Papagni paga l'incapacità di proporre un gioco accettabile. È una scelta coraggiosa perché ci si affida a un allenatore giovanissimo, il quale però conosce benissimo la piazza, la società e i giocatori. In questo modo si cerca di dare una scossa a una squadra priva di reattività psico-fisica. Sono convinto che Prosperi con la sua personalità e la sua autorevolezza riuscirà a portare dei cambiamenti".

Luca Chianura (TuttosportTaranto - Radio Senise Centrale): "Dal punto di vista umano mi dispiace perché Papagni, oltre ad essere un amico, è una persona perbene e pulita. Con questa decisione la società vuole dare una sterzata alla squadra e all'ambiente. Sono sicuro che il campo sancirà i fatti ed emetterà le sue sentenze".

Alfredo Ghionna (La Gazzetta del Mezzogiorno - Sportube): "La scelta di mandare via Papagni è dovuta al fatto che il tecnico rossoblù non abbia dato un'impronta di gioco offensivo alla squadra. Non paga i risultati perché i nove punti conquistati sono in linea con quelli che sono i programmi della società. Piuttosto subisce un atteggiamento poco propositivo, molto rinunciatario. Nelle ultime giornate, per giunta, anche la difesa, che era un punto di forza, è venuta meno a causa degli infortuni. Per via di queste ragioni, è sorta la voglia di cambiare allenatore. Prosperi è un predestinato. Prima o poi questo momento sarebbe dovuto arrivare. Già a gennaio scorso fu in procinto di sostituire Campilongo, ma non se ne fece nulla. Adesso non si è potuto tirare indietro. È giovane, è affamato, è più avvezzo al calcio moderno ed è figlio tecnicamente di quel 3-4-3 di Davide Dionigi che potremmo rivedere con le dovute proporzioni da qui fino al termine del campionato". 

Francesco Leggieri (La Voce di Taranto): "Un capitolo già scritto. Da una parte un predestinato (Fabio Prosperi), dall’altra un ingaggiato, troppo frettolosamente, addirittura a maggio (Papagni). La verità che emerge oggi è che forse, nel momento in cui fu chiamato l’andriese, nessuno avrebbe scommesso di vedere la società ionica fra i professionisti, anche perché, nella classifica stilata dalla lega, era nelle ultime posizioni delle papabili. Io credo che il caro Aldo sia stato caricato troppo di responsabilità, con un organico che forse non conosceva ancora e che è stato costruito strada facendo. Diverso quello che si prospetta a Prosperi, al quale sicuramente non si chiederà la luna e che ha dalla sua un carattere molto forte e un modo di comunicare differente dal predecessore. Per quanto mi riguarda, credo che la sostituzione sia stata giusta proprio per questo motivo: troppi i calciatori demotivati nelle ultime settimane e che, pare, non seguissero più i dettami di mister Papagni".

Enrico Losito (TuttosportTaranto - Canale85): "Non credo che la colpa sia di Papagni. A mio avviso sono stati determinanti i ritardi fisiologici accumulati la scorsa estate. Come, ad esempio, la costruzione della squadra. Inoltre, sono venuti meno a campionato in corso gli elementi principali del gruppo, che va assolutamente rafforzato. In base alle potenzialità della rosa, Papagni ha tratto il massimo. Gli avrei dato la prova d'appello anche per concedergli la possibilità di festeggiare le 100 panchine con i rossoblù. Purtroppo, nel calcio, come nella vita, i sentimenti vengono e vanno accantonati. La scelta di Prosperi fa e farà discutere. Personalmente, ho avuto un approccio un po' scettico dovuto alla sua inesperienza. Allo stesso tempo, però, sono fiducioso perché so che ci metterà grinta e caparbietà. Per lui sono stati fondamentali i risultati positivi raggiunti con il settore giovanile. Prima di dare un giudizio vero e proprio, voglio vedere come esprime i suoi dettami tattici".

Umberto Nardella (Salentosport): "Papagni ha pagato la mancanza di scelte. Ha sempre usato le stesse pedine, non variando mai il tema e in mancanza di alternative non ha puntato su giovani capaci come Cardea e Russo. A Catanzaro, ad esempio, dopo il 3-0, poteva fare qualche esperimento per vedere se poteva contare su un gruppo omogeneo. La scelta di esonerarlo è frutto dei risultati raccolti e di una sorta di 'pigrizia' mostrata in alcuni frangenti: quando passava in vantaggio si sedeva sugli allori, mentre quando andava in svantaggio non provava a recuperare. È stato preferito Prosperi perché proviene dalla cantera rossoblù e la sua voglia di emergere potrebbe tranquillamente portarci alla salvezza".

Gianni Sebastio (Studio100): "In questa annata Papagni era cambiato. Dava segni di nervosismo e sofferenza, anche quando la squadra era in fase di costruzione. Credo ci fossero dei problemi nello spogliatoio: alcuni giocatori non gradivano certi dettami tattici. Non penso che la società sia stata condizionata dall'ambiente esterno, anche perché ha un punto di valutazione privilegiato che la maggior parte di noi non ha. Sono contento per Fabio Prosperi perché è l'allenatore giusto in questo momento. Inoltre, è un motivatore, conosce a menadito le dinamiche della piazza, della società e della squadra. Per me, il gruppo è valido. Bisognerà puntare su giocatori di categoria superiore come Altobello, Stendardo, Pirrone e Viola e sul 3-4-3, lasciando fuori uno tra Balistreri e Magnaghi perché fanno gli stessi movimenti e non attaccano la profondità. Per me, il tridente offensivo dovrebbe essere composto da Bollino-Viola-Potenza".
 
Leo Spalluto (Canale 189 - La Gazzetta del Mezzogiorno): "È un cambio fatto nel tentativo di migliorare il rendimento calante delle ultime settimane. Senza dubbio la dirigenza non era soddisfatta dal gioco espresso dalla squadra, visto che da Foggia in poi era diventato asfittico. Mi dispiace per Papagni perché è un galantuomo e una brava persona. Ora ci aspettiamo una svolta dal punto di vista caratteriale dato che il gruppo ha avuto un approccio troppo molle. Fare ricorso a Prosperi significa puntare su un allenatore giovane e sulla grinta che lo contraddistingue. Con il cambio allenatore, ora il cerino passa in mano ai calciatori in quanto non hanno più alibi e devono dimostrare tutto il loro valore".

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