TARANTO: C'erano una volta, Francesco Latartara

TARANTO
Vincenzo Corallo
28.08.2016 11:26

E' la stagione 93-94 quando Francesco Latartara, tarantino doc e giovane promessa del settore giovanile ionico, entra definitivamente nel giro della prima squadra. Il Taranto Calcio 1906 nato dalle macerie di quello radiato l'anno precedente, riparte con determinazione dal campionato nazionale dilettanti. Quello vissuto dall'ambiente rossoblù fu un periodo abbastanza particolare, dopo anni da protagonisti tra C1 e B, i tifosi del Taranto si trovarono ad affrontare improvvisamente realtà sportive inferiori e a seguire la squadra su campi polverosi di provincia. Nella sua prima stagione in prima squadra e a soli 19 anni, Latartara collezionerà ben 13 presenze contribuendo al raggiungimento del 4 posto in classifica della squadra. Dal 93 al 97 è uno dei pilastri del centrocampo rossoblù, con ben 97 presenze condite da 1 marcatura, rimarrà senza ombra di dubbio uno dei giocatori tarantini più importanti del club. 
- Ciao Francesco e benvenuto alla rubrica C'erano una volta… Con il club Ionico nella stagione 94-95 hai avuto il privilegio di vincere nello stesso anno il campionato di serie D ed un prestigiosissimo Scudetto Dilettanti. Una squadra fortissima composta da gente del calibro di Caputo, Cipriani, Aruta, Mazzarano, De Gregorio, Maiuri, allenata magistralmente da mister Iaconi. Ripensando a quella fantastica annata, che ricordi hai di quella compagine e di quella stagione che permisero al Taranto di tornare tra i professionisti dopo 2 anni di C.N.D?
“L’anno della doppietta campionato-scudetto fu di fondamentale importanza, ero molto giovane e quella fantastica stagione mi permise di crescere tanto sotto il profilo tecnico e personale. Era un gruppo pazzesco, dedito al lavoro e molto unito, mister Iaconi poi era una persona preparata che seppe gestire alla grande una rosa formata da veri uomini. Grazie alla serietà della società e alla competenza del direttore sportivo, riuscimmo a realizzare qualcosa di importante regalando alla tifoseria ionica una gioia immensa. Ricordo che in quella stagione nella poule scudetto, incontrammo squadre blasonate come il Catania, mentre la finale con il Tolentino fu una grandissima festa. Giocare l’anno successivo in C2 con lo scudetto cucito sul petto fu un’emozione bellissima".
- Quando sei tarantino e hai la fortuna di giocare a calcio per i colori della tua città, sapresti descrivere le sensazioni che si percepiscono? Raccontaci ad esempio tutte le emozioni che hai provato ogni qualvolta sei sceso in campo allo Iavocone davanti ai magnifici sostenitori ionici. 
“Giocare allo Iacovone davanti alla tua gente è davvero qualcosa di indescrivibile, un emozione unica che auguro a tutti i giovani calciatori tarantini di poter assaporare. Quando senti la gente incitare la squadra e gridare il tuo nome, avverti quella splendida sensazione che ti spinge a triplicare le energie e a sudare inevitabilmente la maglia. Ho avuto la fortuna di fare gol allo Iacovone, il massimo per un giocatore tarantino nato e cresciuto nella squadra della città che ha sempre tifato".
- Dopo 4 anni nell'inferno dei dilettanti con 3 secondi posti e 3 Play Off persi, il Taranto quest'anno è ritornato finalmente tra i professionisti usufruendo del ripescaggio in Lega Pro. Una grandissima gioia che la dottoressa Zelatore e l'avvocato Bongiovanni, dopo un immenso sforzo economico, hanno voluto regalare all'intera città. Dall'alto della tua grande esperienza maturata con 304 presenze tra D e C, come ti spieghi che una piazza blasonata come Taranto abbia mancato per 3 anni consecutivi la promozione diretta?
“Finalmente il Taranto è tornato tra i professionisti, lo meritano la piazza e l’amore sviscerato dei tifosi ionici verso la maglia rossoblù. La voglia della presidentessa Zelatore e dell’avvocato Bongiovanni di riportare Taranto nel calcio che conta, ha dato la possibilità di rivalsa ad una città martoriata da tante problematiche extra-calcistiche. Per le ultime 3 stagioni dove la squadra è arrivata sempre ad un pelo dalla promozione diretta, credo che si sia peccato di programmazione, rivoluzionare puntualmente la squadra nel mercato di riparazione non ha permesso di costruire con solidità un gruppo che garantisse continuità di risultati. Quest’anno si è partiti in anticipo con uno staff di tutto rispetto, la società sta lavorando in maniera oculata e sono convinto che regalerà ai tifosi tantissime soddisfazioni".
- La Lega Pro del prossimo hanno assume i contorni di un autentica B2, ritornano grandi sfide dai sapori antichi: Lecce, Messina, Foggia, Cosenza, Reggina, Matera, che tipo di campionato sarà quello del prossimo anno? 
“Il girone C della prossima Lega Pro assume davvero contorni importanti, tantissime saranno le piazze blasonate dal glorioso passato calcistico. Sicuramente l’arma in più saranno i tifosi, sono convinto che le tantissime sfide mozzafiato in programma nella prossima stagione, faranno registrare presenze allo stadio superiori alla cadetteria e addirittura alla massima serie. Sarà un campionato avvincente, e alla fine la spunterà chi avrà dimostrato più costanza di rendimento e non avrà rivoluzionato la squadra nel mercato invernale. Foggia e Juve Stabia su tutte, poi via via tutte le altre. Considerando che la decima piazza garantirà un posto nei Play Off, sono convinto che sarà un campionato abbastanza livellato.
- Gori, Triuzzi, Latartara, Pizzolla, Panarelli, Cazzarò, Passiatore, Gregucci, Mazzarano, Spagnulo, nomi importanti di calciatori tarantini che hanno ben figurato nel panorama calcistico italiano. Per una società sana e moderna che intende dare solidità economica e continuità di risultati, quanto è importante secondo te curare a puntino il settore giovanile? 
“Il settore giovanile è di fondamentale importanza per le società che intendono puntare sui giovani e garantire alla prima squadra un parco giocatori di buon livello. Investire nel settore giovanile potrebbe essere per le società anche un ritorno economico futuro. Ho avuto modo di vedere la partita di Coppa Italia Fondi-Taranto, credo che i vari Cardea, Boccadamo, De Salve, sono giovani importanti che in prospettiva futura ma anche immediata, possono dare un contributo notevole alla prima squadra. I giovani sono una risorsa e il Taranto che sta facendo un lavoro straordinario, deve assolutamente continuare ad investire nel settore giovanile".
- Francesco Latartara è ormai un tecnico affermato, quali sono gli obiettivi nell'immediato futuro e quali i sogni che riponi nel cassetto? Per concludere ti chiedo di fare un saluto a tutti i tifosi del Taranto assidui lettori di blunote.
“Ho tanta voglia di ritornare in panchina, in questo periodo sto facendo corsi di aggiornamento e vado in giro per i vari campi del territorio. Sono alla ricerca di un progetto serio che mi garantisca di lavorare serenamente a prescindere dalla categoria. Faccio un caro saluto a tutti i tifosi rossoblù che quest’anno torneranno finalmente ad assaporare il calcio che conta. Colgo l’occasione per salutare tutti i lettori di blunote mandando loro un grandissimo abbraccio".

 

Lega Pro: Catania, tentato assalto al bus della Juve Stabia
Motori/GP2: Spa, Antonio Giovinazzi si riscatta e vince gara-2