Consiglio Generale FNP CISL Taranto Brindisi

CRONACA
20.09.2021 19:00

Convocato, in presenza e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale, si è tenuto il Consiglio generale della Fnp (Federazione Nazionale Pensionati) Cisl Taranto Brindisi, lunedì 20 settembre 2021 con inizio alle ore 9.30 presso Tenuta Moreno, a Mesagne, nel corso del quale una serie di adempimenti statutari hanno avviato la stagione congressuale della Federazione, a partire dalle assemblee comunali. In lavori sono stati introdotti da una relazione del segretario generale Pietro De Giorgio, cui è seguito il dibattito, insieme con gli interventi di Filippo Turi, segretario generale Fnp Cisl Puglia, Gianfranco Solazzo, segretario generale Cisl Taranto Brindisi. Girolamo Di Matteo, segretario nazionale Fnp Cisl ha concluso i lavori.

 

Sintesi relazione di Pietro De Giorgio: La minoranza di italiani che è contro le vaccinazioni, nonostante gli oltre 130 mila morti in Italia per Covid-19 da inizio pandemia, mette in serio pericolo di ricovero in terapia intensiva se non addirittura di vita, la stragrande maggioranza che, responsabilmente, ha scelto di riceverli. Noi siamo per l’obbligo vaccinale perché abbiamo a cuore l’interesse generale; e sappiamo che il vaccino è l’unica via in grado di farci uscire dalla crisi pandemica ed economica. Sosteniamo, dunque, la richiesta delle Confederazioni, di istituire per legge l’obbligo vaccinale, mentre continueremo ad impegnarci, a portare avanti la campagna di informazione e di sensibilizzazione, a favore dei vaccini, rivolta in particolare a tutte le persone anziane non ancora vaccinate. Quanto al green pass, esso è sicuramente uno strumento utile, da utilizzare ogni volta che le regole lo prescrivono e, infatti, si sta confermando elemento ormai imprescindibile per l’accesso agli spazi comuni.

Il recente Piano G20 della salute, o Patto di Roma, affermando il principio del vaccino come bene pubblico globale, ha prestabilito che per raggiungere l’obiettivo del 40% di vaccinazione della popolazione mondiale ci sarà bisogno di un miliardo di somministrazioni in quattro mesi. E’ un auspicio che ci sentiamo di sostenere, al pari della decisione assunta che siano condivisemetodologie e processi tecnologici, di fabbricazione dei vaccini anti Covid con i Paesi poveri. Ci riguarda anche il tema del surriscaldamento globale, ovvero la doverosa rinuncia ai combustibili fossili così da azzerare entro il 2050 le emissioni, così da contenerlo all’interno della soglia dei due gradi, entro il 2100.

La performance produttiva del nostro Paese sembra essere finalmente favorevole, così come positive sono le prospettive di crescita per l'economia italiana. In tale scenario, proseguono inostri interventi di denuncia della supponenza di diverse istituzioni locali e di quella regionalepugliese, accomunate dalla pretesa di voler affrontare le diffuse problematiche ma considerando residuale il confronto con le parti sociali. Un confronto in rappresentanza delle fasce più deboli edei pensionati, dei non autosufficienti; questi ultimi, è bene sempre ricordare, non sono solo anziani. Abbiamo esigenza di welfare regionale pugliese diffuso sul territorio e per tutte le fasi della vita, unita alla  necessità di rendere strutturale, qualificata, organizzata e monitorata la rete di coloro che per vincolo familiare e affettivo si prendono cura di persone ammalate e con gravi impedimenti – i caregiver -  e al contempo garantire a queste persone un supporto e un sostegno psicologico contro i rischi di esaurimento.

Le nostre rivendicazioni, inoltre, sono rivolte anche a vantaggio di coloro i quali percepiscono la pensione sociale, che non va oltre le 500euro, senza dimenticare la perequazione mai presa in considerazione, così come la tutela del potere d’acquisto delle pensioni.L’emergenza sanitaria ha generato discriminazioni ed emarginazioni, aumentando le diseguaglianze e mettendo in discussione la tutela dei diritti fondamentali della persona.

Sul versante della sanità, con grande fatica, fin dal 2017 - sulla scorta dell’Accordo regionale del 12 dicembre 2016 e dei successivi protocolli d’intesa sottoscritti con le nostre due ASL -abbiamo lavorato all’interno delle cabine di regia per concertare un’attuazione del Piano di riordino della sanità che riuscisse ad evitare quella penalizzazione che lo stesso Piano prevedeva per il nostro territorio, con chiusure di ospedali, tagli di posti letto, tempi lunghi per le liste d’attesa ecc. Sul versante dei servizi sociali il nostro impegno si è sviluppato soprattutto rispetto ai Piani sociali di Zona che, con una puntuale concertazione, documentata da Protocolli d’intesa, abbiamo costruito nel tempo con i 10 ambiti territoriali di Taranto e di Brindisi, pur in presenza di un Piano regionale delle politiche sociali (PRPS) abbastanza confusionario su diversi aspetti gestionali.

Nostro obiettivo politico primario, che intendiamo continuare a perseguire è smuovere la Regione Puglia dal suo persistente atteggiamento auto referenziale e rilanciamo, altresì,  la proposta di un Patto sociale sull’intera materia, con l’auspicio che quanto concertato insieme venga da parte della stessa Istituzione non solo sottoscritto ma anche reso esigibile mediante anche l’attivazione di distinte Cabine di regia. Ed un grande Patto sociale auspichiamo venga promosso anche con il Governo nazionale, su fisco, pensioni, lavoro e gestione del PNRR avviando, su quest’ultimo, una governance partecipata. Siamo di fronte a sfide molto impegnative, a sfide di futuro i cui esiti orienteranno i destini delle giovani generazioni tarantine e brindisine, quelle attuali e le altre che verranno. Noi in queste sfide vogliamo esserci, con i nostri valori, le nostre diffuse competenze, con la convinzione di poter contribuire alla costruzione di una società capace di rimettere al centro il lavoro, l’occupazione produttiva ed una quiescenza dignitosa, in quanto elementi caratterizzanti della dignità di ogni persona.

 

Sintesi intervento di Filippo Turi: La legge sulla non autosufficienza, le politiche sociali e sanitarie: sono l’emblema delle tantissime tematiche vertenziali non ancora risolte ma rispetto alle quali insisteremo con il Governo e con la Regione Puglia per renderle finalmente esigibili. Sprecare le risorse del PNRR sarebbe un delitto; necessario impegnarsi perché si possa lasciare alle giovani generazioni una Italia e una Puglia migliori. La sanità pubblica ha manifestato tutte le debolezze che sarà necessario rimuovere proprio grazie alle risorse europee. La stagione dei congressi appena avviata farà il punto su una ripartenza post-pandemica sia politica che organizzativa dei Pensionati Cisl, per confermare la Fnp punto di riferimento di una categoria sociale del Paese importante ma oltremodo mortificata.

Sintesi intervento di Gianfranco Solazzo: Il DNA della Cisl è scevro da ideologie ma non da idee e pensiero; il percorso congressuale sarà occasione per fare il punto su politiche sociali, sanità, fisco pensioni, occupazione, scuola, formazione, nuove competenze, decarbonizzazione esu tutta la serie di cambiamenti epocali in atto, al fine di attrezzarci al meglio per consegnare alle nuove generazioni una società migliore. Vanno riconquistati oggi principi basilari, come democrazia e libertà, contro ogni imposizione ideologica ed anarchia. La ripresa post-bellica vide il Paese rinascere salvo poi osservare una messa in discussione della coesione, dei tanti diritti sociali acquisiti ed una forte privatizzazione dell’economia, laddove la ricchezza reale è stata soppiantata da quella virtuale ed è sempre più concentrata in pochissime mani. Oggi va cambiato il modello economico di un liberismo senza cuore, per nulla partecipativo; ma ciò sarà possibile se la politica tornerà a svolgere un ruolo positivo sul piano nazionale ed europeo. Parlare di politiche sociali significa affrontare tematiche generazionali e rapporti inter-generazionali ma a condizione che ne segua un dialogo sociale cogente ed esigibile dei contenuti.  Il PNRR va ora effettivamente gestito con la concertazione e la corresponsabilità sociale del sindacato italiano.

Sintesi intervento di Girolamo Di Matteo: I pensionati sono come sempre impegnati per la crescita del Paese, per lo sviluppo e l’occupazione. La classe politica a tutti i livelli è spesso condizionata da lobby di potere e risulta distratta rispetto alle gravi problematiche che riguardano lavoratori, pensionati, cittadini in generale. Ad esempio, l’idea di tornare ad un Servizio sanitario nazionale, non più affidato alle Regioni, è oggi battaglia oltremodo impegnativa e almeno nell’attuale momento storico improponibile. Rimane il fatto che la pandemia ha fatto scoppiare tutte le contraddizioni di un servizio nazionale, sanitario e socio-sanitario, inappropriato. Si aprano, frattanto, nel territorio le Case della salute come opportunità per assicurare assistenza di vicinanza, domiciliare. La cronaca nel recente passato ha dimostrato che molti anziani lasciati in Rsa sono stati penalizzati e non solo dalla solitudine, senza dimenticare i non autosufficienti. Ecco la necessità di riequilibrare questo genere di servizi comprendendo, nelle cabine di regia nazionale e territoriali del PNRR, anche le organizzazioni sindacali; non perché essi intendano sostituirsi alla politica ma per attivare un confronto diretto e concertativo, simile a quello che negli anni trascorsi ha dato un contributo determinante alla rinascita del Paese. La rivalutazione delle pensioni è attesa da oltre 30 anni, occorre pensare ad una pensione di garanzia per i giovani, separare assistenza da previdenza, mentre per quanto riguarda la riforma previdenziale va realizzata quella complementare rendendola obbligatoria. (CS)

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