Anagrafe sanitaria (foto Todaro/AntennaSud)
Anagrafe sanitaria (foto Todaro/AntennaSud)

Situazione sempre più critica negli sportelli dell’Anagrafe sanitaria di Taranto, dove con l’avvio dal 1 aprile del rinnovo delle esenzioni ticket per reddito, il flusso di utenti ha superato ogni previsione. A denunciarlo è il Coordinamento Sanità dell’USB, che parla apertamente di “situazione limite” e di “operatori costretti a turni di superlavoro senza adeguate tutele”.

Le sedi più colpite risultano quelle di via Pupino e via Ancona, dove si concentrano le richieste da parte di cittadini spesso in condizioni di fragilità economica. A via Pupino, un solo operatore, supportato da un vigilante che regola la distribuzione dei numeri in base all’affluenza, riesce a mantenere il servizio entro l’orario previsto – chiusura al pubblico alle 12:30 e termine del turno alle 14:00 – ma al prezzo di un’intensificazione del lavoro che non consente nemmeno le pause previste per l’attività continuativa al computer.

Ancora più grave, secondo USB, la situazione di via Ancona, dove due operatrici si trovano a gestire centinaia di richieste quotidiane senza alcun filtro automatico. Il distributore elettronico di numeri non ha limiti e permette agli utenti di ritirare biglietti fino a mezzogiorno e mezzo, ben oltre la soglia gestibile nei tempi previsti. In una delle giornate più recenti, sono stati assegnati oltre 200 numeri, con più di 100 utenti ancora presenti in sala d’attesa a fine mattinata. Le due dipendenti sono state costrette a prolungare il proprio servizio fino alle 15:15, ben oltre l’orario stabilito, senza poter usufruire della pausa pranzo proposta dalla direzione, temendo le reazioni dell’utenza in attesa.

“La Sanitaservice non ha fornito alcuna indicazione operativa per affrontare situazioni simili. Il personale è allo stremo”, afferma il sindacato. USB punta il dito contro la mancanza di una risposta da parte della direzione del Distretto Unico dell’ASL Taranto, nonostante le numerose segnalazioni e le esperienze dello scorso anno, quando si riuscì a limitare l’afflusso imponendo un tetto massimo ai numeri assegnati giornalmente.

La richiesta del sindacato è chiara: “Servono nuovi sportelli e un immediato potenziamento dell’organico”. Attualmente l’intero servizio si regge su tre dipendenti, numeri giudicati insufficienti a sostenere un flusso che tende a intensificarsi soprattutto nei periodi chiave come quello delle esenzioni.

“È inaccettabile che il benessere psicofisico degli operatori venga sacrificato in nome della tenuta del servizio. Serve un cambio di passo, concreto e immediato”, conclude l’USB.