Internet, i social e le teorie del complotto

CRONACA
10.05.2020 15:11


(Di Giulio Pio Dima) Uso la mia connessione Internet da più o meno dieci anni per i social network, per ricerche, per letture e studi che mi sono stati commissionati o a cui ero incuriosito. Tra le varie ricerche e letture mi sono ritrovato a leggere le fatidiche “Teorie del complotto” che, ogni anno, si ripetono, vengono aggiornate, se ne creano di nuove ma mai, letteralmente mai, vengono estirpate. Quando sembra che una teoria complottista sia stata eliminata ecco che, a distanza di qualche anno, ritorna e il ciclo ricomincia. La teoria del complotto esiste da ben prima di Internet: già nel ventesimo secolo si parlava di gruppi, inizialmente sette esoteriche, che controllavano gli eventi e le persone per tenere il controllo del pianeta ma, con il tempo, il gruppo “controllore” è diventato più un gruppo politico comprendente i più grandi ricchi del mondo (anche se qualcuno ancora crede nei gruppi religiosi). Il termine “Teoria del complotto” venne coniata dopo l’omicidio del presidente Kennedy poiché la gente cercava un motivo per quell’evento arrivando ad ipotizzare una cospirazione del, ormai strausato e chiamato ovunque, Nuovo Ordine Mondiale. La teoria venne utilizzata in vari modi, tra cui propaganda politica per eliminare gli avversari (i protocolli dei savi di Sion creati in Russia e poi utilizzati dai Nazisti ne sono un esempio, o il negazionismo dell’olocausto). Ci sono moltissime teorie del complotto che, seppur esagerate e totalmente insignificanti, meritano di essere trattate e spiegate in maniera razionale quindi, spero, che questo sia solo il primo di una serie di articoli a tema, chiamiamola introduzione.

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