Taranto riflette sulla complessità: seminario con Fagan e De Toni
Pensare in modo diverso per affrontare un mondo che cambia. È questo il filo conduttore del seminario “Nell’epoca della complessità”, svoltosi nella sede del Dipartimento Jonico dell’Università di Bari Aldo Moro, organizzato dal Centro di Cultura per lo Sviluppo “G. Lazzati” APS ETS di Taranto in collaborazione con l’ateneo pugliese.
Protagonisti dell’incontro, Pierluigi Fagan e Alberto Felice De Toni, che hanno accompagnato il pubblico in un viaggio dentro il cambiamento di paradigma che segna il nostro tempo: dal pensiero lineare a quello circolare, dal modello dialettico a quello dialogico, dal paradigma della semplificazione a un approccio sistemico in cui le relazioni contano più delle analisi isolate.
“Viviamo una transizione iniziata nel 1950, i cui effetti compiuti vedremo solo intorno al 2050”, ha ricordato Fagan, autore del libro “Benvenuti nell’era complessa”, spiegando come l’attuale fase storica sia priva di punti di riferimento consolidati, e proprio per questo generi smarrimento e incertezza.
Il dibattito ha sottolineato come la complessità sia il tratto distintivo del mondo contemporaneo, attraversato da crisi multiple (economiche, sociali, ecologiche, politiche e belliche) che richiedono nuove chiavi di lettura. L’evoluzione tecnologica, la crescita delle reti globali e l’aumento della popolazione mondiale impongono un salto di prospettiva: non più cercare risposte nel passato, ma costruire soluzioni relazionali e sistemiche.
Il contributo di De Toni, tratto dal volume scritto con Bastianon “La varietà necessaria del potere”, ha posto l’accento sulla cooperazione e la corresponsabilità come antidoto alla tentazione dell’accentramento decisionale: “La complessità non si governa accentuando i poteri, ma bilanciando gli attori e i punti di vista“.
A guidare il confronto, Luigi Ricciardi e Mario Castellana, che hanno intrecciato le riflessioni degli autori con gli interventi di Antonio Messeni Petruzzelli (Presidente del Tecnopolo del Mediterraneo), Davide Tabarelli (Commissario Acciaierie d’Italia), Francesco Moliterni (ordinario di Economia del Diritto, Uniba) e Valentina Lenoci (funzionaria del Ministero dell’Economia).
Nelle conclusioni, Domenico Maria Amalfitano, presidente del Centro Lazzati, ha collegato il tema al contesto tarantino: “Assorbiti dalla monocultura dimentichiamo la pluralità di ricchezze che ci contraddistingue. Ambiente e lavoro devono diventare reti parallele e convergenti. È tempo di cambiare modo di pensare, di costruire alleanze e sinergie per un futuro più armonico e sostenibile”.