A quasi un quarto di secolo dal primo libro sull'economia civile pubblicato in Italia da Città Nuova editore,Introduzione all’economia civile. Tra il già- fatto e il non-ancora”,  gli autori Luigino Bruni e Stefano Zamagni, profondi esperti della materia,  aprono nuovi percorsi: un atlante, una storia, una mappa. Soprattutto una visione, una prospettiva, una cultura viva e vitale. Se non si cambia la realtà, ancora più reale della realtà saranno le conseguenze che si presenteranno come immodificabili.

Su questo argomento - essenziale e al tempo stesso delicato – per lo sviluppo di Taranto, Camera di Commercio  Brindisi –Taranto,  Centro di cultura per lo Sviluppo  G. Lazzati Aps-Ets  Taranto  e Dipartimento Jonico Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo. Società, Ambiente, Culture dell’UniBa organizzano un incontro che offre un pensiero critico ma non disgiuntivo e riduttivo. Un pensiero che non rinuncia ad assumere e trasformare la realtà. Una realtà certamente complessa.

Ne parlerà Stefano Zamagni -  caposcuola dell'economia civile e noto economista italiano, docente emerito dell’Università di Bologna e già presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali - in collegamento online   martedì  16 dicembre, dalle ore 15,30 alle ore 18,30 presso la biblioteca della Camera di Commercio in Viale Virgilio 152, interloquendo con la ricerca e l’esperienza: Francesco Moliterni - ordinario di “Diritto dell’economia e processi interculturali” UniBa, Vincenzo Pacelli - ordinario di “Economia degli intermediari  finanziari” UniBa e Maria Antonietta Brigida - presidente CSV Taranto ETS.

Saluti istituzionali: Vincenzo Cesareo – Presidente Camera di commercio Brindisi-Taranto e Paolo Pardolesi – Direttore del Dipartimento Jonico in “Sistemi giuridici ed economici del mediterraneo”. Introduzione: Claudia Sanesi – Segretario Generale Camera di commercio Brindisi-Taranto.

L'assetto economico istituzionale, la sua organizzazione e le sue tematiche non sono qualcosa di estraneo alle decisioni e ai comportamenti di chi nella società civile li vive. Si può essere estranei, non responsabili di quanto avviene o di quanto è avvenuto nell'attualità ma lo si diventa certamente se non ci si impegna nel modificare la realtà in cui si vive. E’ questo l'habitat complesso dell’economia civile che occorre  rinverdire rilanciandone il paradigma. E’ necessario tornare su argomenti topici per la nuova definizione del territorio, con una economia che tenga presente l'uomo, il cives, non ingabbiato nella ricerca del solo profitto economico, ma della pubblica felicità. La persona dunque al centro, la persona vissuta e coltivata nella ricchezza delle relazioni e delle capacitazioni che fanno la storia e relativizzano il mero progressismo. Su questi capisaldi dell’economia civile gli illustri relatori si confronteranno in un pubblico incontro, per ritornare sull’importanza della realizzazione di un  piano pratico dell’agire concreto e in particolare delle cosiddette politiche di sviluppo locale, regionale o nazionale, a favore dell’uomo.