Odissea pendolari Taranto-Bari, CGIL scrive al presidente Palmisano
Treni soppressi e bus in ritardo, il sindacato denuncia il caos trasporti: “Servizi inadeguati, servono bus e nuove tratte”

Pendolari in difficoltà, bus insufficienti e tratte alternative poco funzionali: è questa la situazione descritta dalla CGIL di Taranto, che ha inviato una lettera ufficiale a Gianfranco Palmisano, presidente della Provincia di Taranto, per denunciare i disagi legati ai lavori sulla linea ferroviaria Taranto-Bari, iniziati il 1° luglio.
“Il servizio sostitutivo con autobus predisposto da Trenitalia presenta da subito gravi criticità”, scrive il segretario generale Giovanni D’Arcangelo, evidenziando una dotazione di mezzi del tutto insufficiente per rispondere alla domanda, ritardi nei collegamenti e disagi pesanti per i viaggiatori, aggravati dalle elevate temperature estive.
La situazione appare ancor più complessa per chi deve raggiungere la Calabria: “I treni provenienti dalla zona occidentale della provincia transitano da Brindisi, creando ulteriori difficoltà per chi viaggia per lavoro”, spiega la CGIL.
Per affrontare l’emergenza, il sindacato propone una serie di misure: l’incremento immediato dei pullman lungo le tratte sostitutive e l’attivazione di collegamenti diretti tra la parte occidentale della provincia (Massafra, Palagiano, Palagianello e Castellaneta) e la città di Bari, evitando le tappe intermedie nei comuni del Barese. Viene inoltre richiesta una soluzione dedicata per i collegamenti verso la Calabria, che eviti il transito da Brindisi.
“Chiediamo al presidente Palmisano un intervento istituzionale deciso nei confronti della direzione di Trenitalia”, si legge nella nota, che sottolinea la necessità di garantire servizi efficienti e condizioni di viaggio dignitose per i cittadini.
La CGIL resta in attesa di un riscontro da parte delle autorità, ribadendo che “la mobilità è un diritto e non può essere compromessa da una programmazione carente o da interventi tampone”. La richiesta è chiara: servono soluzioni rapide, efficaci e coordinate, per evitare che l’estate 2025 si trasformi in un incubo per migliaia di lavoratori e pendolari.