Taranto: Sequestrati immobili e beni a un noto pregiudicato

Anche un maneggio a Lido Azzurro tra le strutture oggetto del provvedimento

CRONACA
Iv.
13.11.2020 15:16


Nella mattinata di venerdì 13 novembre, il personale della Divisione Anticrimine - Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, in esecuzione del decreto di sequestro emesso dal Tribunale Sezione Penale di Lecce, ha sottoposto al sequestro finalizzato alla confisca, ingenti beni mobili e immobili nei confronti di un noto pregiudicato tarantino di 40 anni, appartenente a un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, attualmente agli arresti domiciliari. Il provvedimento di sequestro è stato adottato a seguito della proposta presentata congiuntamente dal Questore di Taranto, e dal Procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone DE CASTRIS, a conclusione di un’articolata attività investigativa dalla quale è emerso un profilo criminale altamente pericoloso, con un'attitudine a delinquere dimostrata sin da giovane e che la maturità ha reso più spregiudicato e strutturato. Le indagini patrimoniali, svolte dalla Divisione Anticrimine della Questura in stretta collaborazione con lo SCA (Servizio Centrale Anticrimine) di Roma e focalizzate suun periodo compreso tra il 2003 ed il 2019, hanno consentito di accertare la sproporzione dei beni nella disponibilità dell’uomo rispetto alla capacità reddituale  dello stesso e del relativo nucleo familiare. E’ di oltre 400mila euro il valore dei beni sequestrati; un’autovettura BMW, due motocicli, un autocarro, un rimorchio per il trasporto di cavalli, due fabbricati, numerosi terreni, 8 cavalli ed  un maneggio facente capo ad un’associazione dilettantistica sportiva ma di fatto gestito dal suddetto pregiudicato e dalla sua compagna. Detti beni sono risultati nella disponibilità diretta del 40enne e dei suoi familiari, che hanno condiviso con lo stesso, gli interessi affaristico – criminali. In particolare, la compagna è risultata coinvolta nell’attività illecita di spaccio di droga, che avveniva proprio all’interno del maneggio sottoposto a sequestro, individuato dagli appartenenti al sodalizio criminoso, quale sicuro luogo di custodia e spaccio. Nei suoi confronti è stata richiesta anche l’applicazione della sorveglianza speciale della PS con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Il sequestro dei beni arriva al termine di una complessa attività investigativa avviata, come detto, dalla locale Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, su impulso  della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, per contrastare l’infiltrazione nei circuiti legali dell’economia da parte della criminalità, agevolata in questo momento dalla crisi per le conseguenze del lockdown per l’emergenza sanitaria.

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