Cultura: Metaponto, una città tra due fiumi

Cultura, musica e spettacolo
28.12.2021 00:08

(Di Fabio Dal Cin) Scriveva Platone: “Quando si sceglie un sito in cui costruire una città primeggiano di gran lunga quei luoghi del territorio in cui spira un certo soffio divino”. Metaponto, terra inizialmente contesa da due fiumi, si ritrovava sicuramente in queste parole. Un sito i cui resti archeologici meritano di essere visitati, immaginati, contemplati. Metaponto è una delle colonie greche dell’Italia meridionale di più recente formazione, il suo nome deriva da Metabos, probabile eroe indigeno. La città antica sorgeva, appunto, tra due fiumi: il Basento, che probabilmente quasi lambiva il suo lato meridionale, e il Bradano. Questi due fiumi si sono, con i continui cambiamenti del loro alveo, sempre spostati più a sud, causando anche notevoli modifiche a tutto l’ambiente circostante. Infatti, l’avanzamento della linea di costa di circa 1000 metri ha ulteriormente allontanato la città dal mare, perché sembra accertato che in antico un canale metteva in comunicazione Metaponto con una zona lagunare, posta in località Santa Pelagina, che fungeva da porto. Le continue inondazioni dei fiumi hanno ricoperto la città antica di uno spesso strato alluvionale, che in alcuni punti raggiunge lo spessore di un metro. Tutto ha inizio nei decenni finali del VII secolo a.C.: coloni achei provenienti dal Peloponneso come quelli di Sibari e Crotone, occupano la fertile piana compresa tra i fiumi Bradano e Basentoprovvedendo subito alla definizione funzionale delle aree della nuova città, ovvero spazi per il culto, per le pubbliche riunioni e per il mercato, per i quartieri abitativi e per le attività artigianali. Vengono inoltre definiti i principali collegamenti viari con il territorio e con il porto, corrispondente ad un’ansa del fiume Basento. Il disegno urbano del centro secondo uno schema geometrico regolare è realizzato intorno alla metà del VI secolo a.C. in un momento di particolare dinamismo edilizio: vengono costruite strade, i due maggiori templi dedicati a Hera e Apollo Lykaios, del grande edificio circolare per pubbliche assemblee. A seguire verrà edificato il tempio dorico per Artemis e Atena. Il IV secolo a.C. rappresenta l’apice dello sviluppo di questa civiltà, la cui economia era basata sull’artigianato, specialmente per la lavorazione delle ceramiche. Nel III secolo a.C. a seguito dello scontro militare con le popolazioni lucane e della conquista romana, la città si riduce, viene saccheggiata e si avvierà verso un inesorabile declino. Fin qui, in sintesi, la storia di Metaponto, ma cosa vedere oggi? Il museo è un vero e proprio patrimonio a pochi passi dalla città di Taranto, è ben organizzato e prevede un percorso espositivo che parte dalla prime manifestazioni preistoriche al periodo tardoantico; il parco archeologico (distante pochi chilometri dal museo), dove, in un’atmosfera unica, è ancora possibile percepire la vita quotidiana che doveva caratterizzare la città, vedere ciò che resta del tempio di Hera, di Apollo, il teatro ecc.; le famose Tavole Palatine, o tempio di Hera o Cattedra di Pitagora, tempio greco edificato nel VI sec. a.C. accanto al Bradano, fiume sacro ed essenziale nella concezione e nel pensiero degli Achei. Questo luogo fu scelto come sede della sua scuola da Pitagora, l’Illuminato di Samo, che, a distanza di 2600 anni, è annoverato tra 10 personalità della storia di tutti i tempi che hanno maggiormente influenzato il pensiero occidentale e l’odierna civiltà. La città che “era racchiusa” tra due fiumi è aperta alle visite e non deluderà il visitatore. (Foto Fabio Dal Cin)

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