Eventi: Gioconda miseria, alla scoperta della Taranta a Taranto

Organizzato da MUSEION nel programma InPuglia365 promosso e finanziato dall’Agenzia regionale Puglia Promozione

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
20.10.2020 16:44


La MUSEION Soc. Coop. di Taranto organizza, nell’ambito del programma InPuglia365 promosso e finanziato dall’Agenzia regionale Puglia Promozione, una due giorni dedicata al fenomeno del tarantismo in terra jonica. L’evento, dal titolo “Gioconda miseria. Alla scoperta della Taranta a Taranto” si articolerà in due appuntamenti: il primo avrà luogo sabato 24 ottobre presso il Museo Etnografico ‘A. Majorano’ - Palazzo Pantaleo nella città vecchia di Taranto a partire dalle ore 10 e prevedrà una visita tematica del Museo sul tema del tarantismo con introduzione del professore Antonio Basile, direttore del Museo, ed esibizione del gruppo musicale de ‘I Mandatari’. I tarantati dell’area jonica – racconta il professor Basile - non invocavano san Paolo durante la cura, nè tantomeno si recavano a Galatina ad implorarne la grazia. Allo stesso modo, il ricorso ai medici era ritenuto vano. Era alla musica che veniva attribuita un’efficacia terapeutica, una funzione emotiva che sopiva gli stati di squilibrio psicofisico in cui incorrevano questi infelici. I suonatori nella Taranto del ‘600, secondo il Kircher, erano addirittura “pubblici funzionari, retribuiti con regolari stipendi, e ciò per sollevare i più poveri dalle spese non lievi dell’esorcismo musicale”. Una volta identificato l’animale responsabile del male, nel momento cruciale del rito, la tarantata, attraverso la danza, dava vita ad un processo di identificazione con l’animale. Oscillando tra una fase di identificazione e una di distacco agonistico, si lasciava andare e si riprendeva... A Taranto, a volte i tarantati, rileva Alfredo Majorano, “successivamente al primo anno di cura, venivano mossi, agitati improvvisamente da suoni di melodie malinconiche, in tali casi, lanciavano gridi e incominciavano a ballare irresistibilmente”. In certe famiglie, prosegue lo scrittore, “il tarantismo si tramandava come una tradizione; o peggio, passava come un male ereditario...”. Il secondo appuntamento avrà luogo domenica 25 ottobre, alle ore 17, nelle campagne di Lizzano, presso le Tenute Emèra in contrada Porvica. Qui, nel suggestivo scenario della campagna lizzanese tra vigneti e testimonianze di una millenaria civiltà rurale, ai visitatori sarà raccontata la storia della masseria, delle tenute e della cantina della famiglia Quarta, e, a seguire, potranno assistere ad un reading ispirato al tema del tarantismo, portato in scena da Massimo Cimaglia accompagnato da Debora Boccuni e dai musicisti Bruno Galeone e Simone Carrino, nell’affascinante spazio della barricaia della cantina. La suggestione anche in questo caso proviene da Alfredo Majorano, l’etnografo tarantino al quale si deve la più completa raccolta di canti della tradizione orale registrati proprio in queste campagne negli anni Cinquanta del secolo scorso. Concluderanno entrambe le giornate degustazioni di prodotti tipici dell’enogastronomia tradizionale. Gli eventi si svolgeranno nell’assoluto rispetto delle normative atte a contrastare la diffusione del Covid-19. I posti sono limitati, la prenotazione obbligatoria al 349.8654595, turismo- [email protected]

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