Ex Ilva: Melucci, ‘Non più differibile la transizione giusta per Taranto’

‘Governo istituisca senza indugi il tavolo dell'accordo di programma’

CRONACA
06.05.2022 17:31

Siamo a un punto di non ritorno, non siamo innanzi a un semplice sciopero per motivazioni economiche o contrattuali. Assistiamo finalmente a una saldatura ideale tra le ragioni delle organizzazioni sindacali e quelle dell'intera comunità ionica.

Noi riteniamo giusto esprimere solidarietà quest'oggi a tutti i lavoratori della filiera, senza distinzioni di sigle o ambiti. E senza nemmeno demonizzare le aspirazioni delle imprese. Ma riteniamo corretto evidenziare che non sostenere il grido di allarme dei lavoratori e della città per una transizione giusta, come provare al solito a contrapporre tarantini del mondo del lavoro con tarantini del mondo delle imprese, non sia saggio nemmeno per il destino di Acciaierie d'Italia.

In questa importante giornata anche noi vorremmo richiamare il Governo al proprio ruolo in questa complessa vicenda, un ruolo che deve essere al più presto esercitato, anche approfittando delle opportunità del Pnrr, e che non può scadere soltanto per effetto delle attuali tensioni internazionali.

Vorremmo richiamarlo, per altro, alle stesse responsabilità evidenziate dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che solo ieri ha pronunciato ben quattro condanne nei confronti dello Stato italiano per il carico insopportabile che la città deve subire a causa dell’inquinamento industriale.

Al Governo, che ancora sembra volersi avventurare verso un’ipotesi di sottrazione delle risorse destinate alle bonifiche, nella direzione delle esigenze correnti dello stabilimento siderurgico, torniamo a chiedere con urgenza un tavolo per l'accordo di programma, che riporti le relazioni con l'azienda in un quadro di civiltà e rispetto. La priorità sia Taranto, non a parole. (Comunicato stampa)

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