Agricoltura
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Nonostante una contrazione nel numero complessivo, le cooperative agricole pugliesi si confermano più solide e competitive, mantenendo un ruolo centrale nell’economia regionale. A evidenziarlo è il nuovo rapporto “Il Sismografo n.26 – La cooperazione in Puglia”, curato da Unioncamere Puglia e presentato nella sede della Camera di Commercio di Bari.

Nel primo trimestre del 2025, la Puglia conta 9.111 cooperative attive, posizionandosi al quinto posto a livello nazionale. In questo panorama, il comparto agricolo si distingue con 1.137 imprese cooperative e oltre 7.400 addetti, ponendosi come settore leader per presenza e impatto occupazionale.

Secondo Confagricoltura Bari-BAT, che ha commentato positivamente i dati, “le cooperative agricole rappresentano un modello imprenditoriale virtuoso, in grado di combinare valore economico e coesione sociale”. Malgrado la diminuzione numerica, le imprese attive hanno rafforzato la capacità aggregativa, migliorando in organizzazione, solidità finanziaria e stabilità occupazionale.

Il comparto agricolo pugliese dimostra così una notevole capacità di adattamento e innovazione, consolidando la propria presenza sul mercato anche grazie a un forte radicamento territoriale. Le cooperative sono considerate da Confagricoltura una leva strategica per valorizzare il territorio, generare economie di scala e rafforzare la filiera.

A livello economico, il bilancio è decisamente positivo: nelle province di Bari e BAT il fatturato delle cooperative ha raggiunto quasi 4 miliardi di euro, segnando una crescita del 17% rispetto al 2018. Migliorano anche gli indicatori di redditività: il ROE ha toccato l’8,62% nel 2023.

Un dato significativo riguarda anche la partecipazione femminile: le donne ricoprono il 24% delle cariche esecutive nelle cooperative pugliesi e in agricoltura la loro presenza continua a crescere, segno di un comparto in evoluzione, sempre più dinamico e inclusivo.

Pur in un quadro generale positivo, Confagricoltura Bari-BAT richiama l’attenzione sull’urgenza di favorire il ricambio generazionale e di investire nella formazione dei giovani imprenditori agricoli. “Servono incentivi e risorse pubbliche per sostenere modelli cooperativi innovativi, strutturati e aperti alle sfide future. È questa la direzione per garantire sviluppo e competitività al territorio”, conclude l’associazione.