Ex Ilva, UGLM: “Confronto col Governo aperto, ma ancora troppi nodi”
“Tutelare i posti di lavoro preservando l’ambiente. Senza AIA e gassificatore, difficile futuro industriale per Taranto”

Si è svolto a Palazzo Chigi l’atteso incontro sul futuro dell’ex Ilva di Taranto, in una fase definita “delicata e complessa” da UGL Metalmeccanici. Presenti al tavolo l’onorevole Stefano Caldoro, il sottosegretario Alfredo Mantovano, i ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, oltre alle rappresentanze sindacali nazionali.
Per il sindacato, rappresentato da Antonio Spera, segretario nazionale, Daniele Francescangeli, vice segretario con delega alla siderurgia, e da Vittoria Buccarinu, componente di segreteria, l’obiettivo prioritario è “costruire, con il contributo di tutti gli attori, le condizioni per salvaguardare i livelli occupazionali e avviare un reale percorso di ambientalizzazione dello stabilimento”.
Lo scenario attuale è tutt’altro che semplice: l’altoforno 1 è ancora sotto sequestro, mentre l’altoforno 2 è in fermata ma potrebbe essere riattivato entro la fine dell’anno. Una situazione che non consente di garantire la piena occupazione degli addetti, né una visione industriale a lungo termine.
Durante il confronto, il Governo ha confermato la volontà di individuare le risorse economiche necessarie per affrontare l’emergenza, ma ha chiarito che le decisioni strategiche definitive saranno adottate solo dopo l’insediamento della nuova amministrazione comunale di Taranto e con la definizione del nuovo Accordo di Programma istituzionale.
Altro nodo critico, secondo UGLM, riguarda il mancato aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e la mancata realizzazione del gassificatore, condizioni considerate essenziali per rendere sostenibile il futuro produttivo del sito siderurgico. “L’incontro rappresenta un passaggio importante, ma ora servono scelte concrete per il futuro industriale e occupazionale di Taranto”, concludono Spera, Francescangeli e Buccarini.