Ospedale San Cataldo, lavori finiti: ora servono 1300 assunzioni

L’ospedale San Cataldo di Taranto è ormai prossimo alla conclusione. Nella seduta congiunta delle Commissioni I e III del Consiglio Regionale, convocata su richiesta del consigliere regionale Renato Perrini, è stato confermato che il primo paziente potrà essere accolto nella nuova struttura a partire da maggio 2026.
L’avanzamento dei lavori ha raggiunto il 98%. I contratti principali risultano completati e si attende l’esecuzione delle ultime verifiche tecniche. Tuttavia, l’apertura dell’area destinata agli uffici amministrativi e sanitari, già arredata, è stata rinviata a causa del mancato rilascio dell’agibilità parziale, subordinata alla retrocessione dell’area parcheggi al Comune di Taranto. Un incontro con il nuovo sindaco è in programma per l’8 luglio con l’obiettivo di sbloccare la situazione.
Il direttore dell’area tecnica della Asl, Paolo Moschettini, e il direttore generale Vito Gregorio Colacicco hanno fornito aggiornamenti dettagliati. Tra i reparti in fase di attivazione sono previsti servizi assenti nel panorama sanitario tarantino, come cardiochirurgia, chirurgia maxillofacciale, neuropsichiatria infantile e attività riabilitative di tipo cardiologico e neurologico.
Per rendere operativa la struttura, saranno necessarie circa 1.300 unità di personale tra medici e comparto sanitario, oltre a 530 operatori di Sanitaservice, calcolati in base alla superficie dell’ospedale. Una richiesta di finanziamenti in deroga per procedere con le assunzioni è stata inviata dal presidente della Regione Michele Emiliano al ministero competente lo scorso 24 febbraio.
Nel corso del confronto è emersa anche la questione legata all’emergenza-urgenza. Perrini ha ribadito l’importanza di mantenere attivo il pronto soccorso del Santissima Annunziata e di valutare la riapertura di quello del Moscati. Tuttavia, secondo la Asl, quest’ultima ipotesi non è realizzabile poiché mancano i reparti di base necessari a supportare un servizio di emergenza.
Il consigliere Michele Mazzarano ha sottolineato la necessità di investimenti straordinari per ridurre il rapporto tra popolazione e punti di accesso all’emergenza sanitaria, a fronte di una popolazione di oltre 300.000 abitanti nell’area jonica.
Infine, Perrini ha rinnovato la proposta di istituire il San Cataldo come azienda ospedaliera autonoma, ritenendo inadeguata la gestione da parte della Asl Taranto, e ha chiesto un elenco dettagliato di bandi e contenziosi per evitare nuovi ritardi. Un sopralluogo ufficiale al cantiere è previsto per il 18 luglio.