Da sx: Claudio Donnaloia e Domenico Lanzolla
Da sx: Claudio Donnaloia e Domenico Lanzolla

Dopo il ritrovamento del corpo di Claudio Donnaloia (73 anni), intorno alle 20.00 di mercoledì 2 luglio il mare ha restituito anche quello di Domenico Lanzolla, meccanico tarantino di 6o anni. Il cadavere è stato recuperato a circa 11 miglia al largo di Policoro (Matera), in un’area non distante da dove era stato rinvenuto Claudio Donnaloia.

La salma di Lanzolla è stata trasportata all’ospedale SS. Annunziata di Taranto, dove è stata riconosciuta dai due fratelli. Le ricerche proseguono per ritrovare gli altri due dispersi: Pasquale Donnaloia (68), fratello di Claudio, e Antonio Dell’Amura (61).

I quattro avevano preso il mare all’alba di domenica 29 giugno a bordo di un semicabinato di 7 metri per una battuta di pesca sportiva. A far scattare l’allarme sono stati i familiari: non ricevendo più notizie da mezzogiorno circa, hanno messo in moto le autorità.

A coordinare le operazioni è la Direzione Marittima di Bari, con un imponente dispositivo che vede impegnati Capitaneria di Porto, Guardia Costiera, Marina Militare, Aeronautica Militare e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Nelle attività di perlustrazione aerea è coinvolto anche un ATR della Guardia Costiera, mentre in mare è presente la nave Peluso, pattugliatore proveniente da Messina, schierato per rafforzare i mezzi già in azione.

A partire da giovedì 3 luglio, il dispositivo operativo si arricchirà di una componente specialistica dei Vigili del Fuoco proveniente da Roma, incaricata di eseguire una scansione acustica dei fondali. Le immagini sonar consentiranno di ottenere una mappa dettagliata del fondale marino, per individuare eventuali anomalie o relitti sommersi.