Boxe - "Seconda in Italia, la Quero-Chiloiro merita una struttura"

L'appello di Vincenzo Quero alle istituzioni:"Chi ci precede fa attività in un impianto pubblico"

ALTRI SPORT
28.02.2017 17:12

“Il secondo posto della classifica di merito della boxe italiana della Quero-Chiloiro ha un immenso valore umano. E’ il frutto della professionalità, della passione e dell’amore per lo sport, che doniamo alla città di Taranto con l’auspicio che, a quasi mezzo secolo di vita, la nostra realtà possa trovare nelle istituzioni una sponda solidale per poter godere di una struttura che sia degna della nostra profonda attività quotidiana”.

Il maestro benemerito Vincenzo Quero, pioniere della società pugilistica nata nel 1970 in via Emilia 20 a Taranto, dove tutt’ora risiede e pulsa, ha battezzato così davanti alla stampa, stamattina, il nuovo risultato di prestigio del suo sodalizio sportivo, rispondente all’attività agonistica del 2016. Per la Quero-Chiloiro si tratta del quinto podio consecutivo della graduatoria riservata alle società dilettantistiche nazionali dopo il terzo posto del 2015, il secondo del 2014, il terzo del 2013 ed il terzo del 2012.

“IMPRESA A NOME DI CHI OPERA NEL SILENZIO” Il secondo posto della classifica di merito 2016 della Quero-Chiloiro Taranto è frutto del 62% di vittorie, 214 su 346 match disputati nell’anno precedente. I 4187 punti della graduatoria nazionale sono la sommatoria dei 1858 punti per il rendimento agonistico, dei 1874 punti per l’organizzazione di eventi, i 335 punti per il rendimento nei Criterium giovanili con i 20 per la relativa organizzazione ed i 100 per i risultati amatoriali. Chi ha fatto meglio della Quero-Chiloiro nel 2016 è stata solo la piemontese, Skull Boxe Canavesana, prima anche nel 2015, che ha raggiunto lo score di 5109.5 punti. Il podio è completato dalla Excelsior Boxe Marcianise. “Queste realtà – evidenzia Vincenzo Quero – godono di strutture pubbliche, al contrario della nostra realtà, che soffre il malessere dello sport tarantino, la scrsità di impianti. Il nostro è in grido a favore di tutte quelle realtà sportive che quotidianamente operano nel silenzio, barcamenandosi nelle difficoltà e nonostante tale handicap producono risultati. È anche il nostro caso, visto questo secondo posto ottenuto su 821 società italiane”.

“IN PALESTRA C’E’ LA VITA” Cataldo Quero, tecnico della Quero-Chiloiro, responsabile tecnico federale e coordinatore del settore giovanile della Fip Puglia-Basilicata, è l’emblema della continuità familiare, assieme al fratello Cosimo, nella palestra di via Emilia. “Il secondo posto nazionale – evidenzia il primogenito di Vincenzo – è il premio ai sacrifici. La stagione numero 47 è partita con il sostanzioso numero di 64 tesserati dopo un’annata 2016 caratterizzata da 40 medaglie conquistate tra tornei nazionali e regionali e 40 ring solcati in tutta Italia. Ora siamo pronti a ripartire agonisticamente coi nostri pugili per la nuova stagione. Il primo evento federale del 2017 è il Torneo regionale Esordienti e PB Cup, che dal 10 al 12 marzo porterà in dote un centinaio di atleti, con relativo staff al seguito, per una cinquantina di società rappresentative di Puglia e Basilicata. La manifestazione sarà organizzata dalla nostra società e dallo storico sodalizio Rodio a Brindisi”.

IL PRESIDENTE FEDERALE REGIONALE CAUSI: “REALTA’ ESEMPIO DI VITA” “La Quero-Chiloiro da quasi mezzo secolo è una realtà che forma uomini e donne prima che sportivi. E’ una palestra che è punto di riferimento del territorio”. Nicola Causi, tarantino, è il presidente del comitato regionale FPI Puglia-Basilicata. Il dirigente parla di un movimento in salute, “come dicono le recenti convocazioni nelle nazionali giovanili ed il fresco ingresso nel consiglio nazionale della Federboxe del potentino Fabrizio Baldantoni, del brindisino Antonio De Vitis e del foggiano Giuseppe Macchiarola, eletti dall’assemblea che ha decretato il presidente nazionale Fpi Vittorio Lai”.

Sulla carenza di strutture, denunciata dalla Quero-Chiloiro, Causi guarda al possibile sostegno del mondo della scuola, “che deve aprire le sue porte allo sport, che ha in dote valori educativi importanti”. Sulla stessa scia l’intervento del delegato provinciale FPI Mariangela Spinosa, che parla dell’illuminante “forza psicologica trasmessa dal ring”, evidenziando “il buon concentramento di pratica pugilistica da parte delle donne, come dimostra la Quero-Chiloiro”.

CASTELLANO: LA BOXE CHE DIVENTA LAVORO Francesco Castellano, 31 anni, è un pugile professionista. È stato scoperto e lanciato dalla Quero-Chiloiro Taranto. In quattro anni mostra un curriculum di rispetto: dapprima 19 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte da dilettante, successivamente il salto nell’élite dei guantoni nella scuderia Opi 2000, con la quale ha sinora combattuto 7 match da “pro”, vincendone 4. In attesa dell’occasione che può fruttare l’assalto al titolo tricolore dei supermedi, Francesco gestisce con il fratello nella sua Mottola (ad ovest di Taranto, terra dei campioni di volley e calcio Luigi Mastrangelo e Nicola Legrottaglie) una palestra di boxe che porta il loro cognome, Castellano. “Dirigiamo una novantina di atleti tra pugilato ed arti marziali”, evidenzia Castellano, che spiega: “Se ora la boxe è diventata un lavoro lo devo alla passione che mi è stata tramandata dalla splendida famiglia Quero”.

Alla realtà che esiste e resiste a Taranto da quasi mezzo secolo, va anche il plauso del presidente del Panathlon Club Magna Grecia Giuseppe Candreva: “La Quero-Chiloiro è un punto di riferimento del territorio, al quale dà lustro facendo un lavoro dal valore sociale. Tantissimi ragazzi sono passati da qui, per loro la boxe è stata di insegnamento umano. Così lo sarà per tanti altri che operano quotidianamente con i guantoni”. Si brillano gli occhi del maestro Vincenzo Quero. Ha quasi 70 anni ma la stoffa del pugile che nel 1975 vinse la “corona” dei leggieri resta viva. È manna per quei giovani che sognano il ring.

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