Giuseppe Manfuso, segretario generale della UILPoste Taranto
Giuseppe Manfuso, segretario generale della UILPoste Taranto

“Basta intimidazioni e attacchi alla dignità dei lavoratori”. Così Giuseppe Manfuso, segretario generale della UILPoste Taranto, commenta quanto accaduto durante l’ultima riunione commerciale interna a Poste Italiane, denunciando un clima lavorativo sempre più oppressivo e segnato da pressioni indebite sui consulenti finanziari.

Secondo il sindacato, l’incontro si è trasformato in “uno scenario inaccettabile”, dove al confronto si sarebbero sostituiti toni intimidatori e atteggiamenti svalutanti nei confronti dei lavoratori. “È l’ennesimo episodio in cui si tenta di far passare per semplice ‘condivisione’ una pressione crescente e continua, culminata con minacce di controlli più rigidi e incontri individuali”, ha spiegato Manfuso.

Particolarmente grave, secondo la UILPoste, un episodio che ha coinvolto una storica consulente, oggetto di una domanda ritenuta “offensiva e mortificante”: “Se fossi tu il direttore del tuo ufficio, ti pagheresti lo stipendio con questi numeri?”.

“In Italia – ricorda Manfuso – la retribuzione è basata sul lavoro, non sulla produttività. Chi lavora a Poste Italiane lo fa con professionalità, affrontando con serietà anche i momenti di calo fisiologico”.

Il sindacato ha poi ribaltato la provocazione, domandando se lo stesso DF riterrebbe giustificato il proprio compenso, alla luce dei risultati commerciali della provincia di Taranto, tra i più bassi a livello nazionale.

“È inaccettabile che la gestione delle risorse umane si basi sulla paura anziché sulla valorizzazione delle persone” – ha aggiunto il segretario – “Pretendiamo rispetto e annunciamo fin da ora che, in assenza di risposte concrete, adotteremo ogni misura necessaria per la tutela della dignità dei lavoratori”.