Taranto: Amarezza Panarelli, ‘Non abbiamo personalità’

TARANTO
Francesco Caroli
07.12.2019 17:22


Dopo un'ora di attesa, anche Luigi Panarelli si presenta in sala stampa, accompagnato da Peppe Genchi, per rispondere alle domande dei giornalisti dopo la terza sconfitta di fila.

PARTITA "Primo tempo disastroso, sotto tutti i punti di vista. Nel secondo siamo scesi convinti di fare il risultato, abbiamo avuto cinque palle gol. Come si sono affacciati loro per la prima volta in area abbiamo preso uno schiaffone e non siamo riusciti a rimetterla in piedi".

SQUADRA "Da quando sono tornato, levato il primo tempo di oggi e la partita col Fasano, le prestazioni non sono state tutte brutte, anzi. Credo che i giocatori si impegnino, ma ci vuole più spessore, più personalità. A Fasano non abbiamo reagito, oggi  neanche. La gente ha ragione, la gente vuole i risultati. Ci vuole più spessore caratteriale, più personalità".

CAMPIONATO "La matematica non è un opinione, ma credo che attraverso il lavoro possiamo venirne fuori, ma non basta. Queste tre sconfitte sono arrivate con l'apertura del mercato: odio il mercato, lo detesto, e ha sicuramente influito. Per la personalità me ne assumo io la responsabilità. Oggi abbiamo fatto l'ennesimo secondo tempo pieno di palle gol: il palo, la traversa, la sfortuna sono alibi dei perdenti. Dobbiamo andare oltre questi episodi".

CONTESTAZIONE DELLA CURVA "E che dovevano fare, una festa? Ci hanno chiesto un dialogo pacifico, ci sono andati con D'Agostino e l'avvocato Sapia. Era giusto ascoltarli, prendersi la contestazione".

OTTO SCONFITTE "In un anno e mezzo qui non c'è stata una volta che non ho messo la faccia e mi sia nascosto dietro un dito. Lasciatemi però passare che per me sono sette partite: quattro vittore e tre sconfitte. Non per trovare alibi o scusanti, ma guardo il mio campionato. È chiaro che ora ci saranno delle scelte. Forse non si è capito dove stiamo, dove giochiamo. Non è il Real Madrid, ma non è una squadra di basso blasone."

FUTURO "Non so se sarò ancora l'allenatore del Taranto, non ho sentito il presidente. Dovessi rimanere, giuro di lavorare e studiare giorno e notte per capire cosa non sta girando. Dobbiamo arrivare a giugno rispettando questa città disputando un campionato dignitoso".

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